Il Sud che ritrova se stesso (rispetto per la storia negata, per le
proprie capacità e i propri diritti) riflette, com'è ovvio, su come
raggiungere gli obiettivi che si pone. Dopo la fase pionieristica, di
grandi e inascoltati (se non da pochi) solitari, quella della coscienza
sempre più diffusa porta all'elaborazione, alla ricerca degli strumenti
per trasformare quel che si sa e quel che si vuole
in azione politica. È il momento in cui si accendono mille fuochi che,
per la passione con cui si vivono l'argomento e la riflessione, possono
entrare in conflitto per molte ragioni: come procedere, con chi, per
giungere dove. Serve anche questo.
Alla fine, molte esperienze, nei
campi più diversi, dicono che si può uscirne in due modi: o le molte
idee trovano un minimo comune denominatore per procedere insieme, per il
tratto di strada di volta in volta possibile, ma comunque di
avvicinamento a quello che per alcuni è il fine e per altri una tappa; o
una delle voci si impone su tutte le altre, negando spazio a ogni altra
espressione, tranne la propria (spesso, ma non sempre, questo in
secondo caso, qualcuno può essere tentato dall'uso di metodi, diciamo
così, poco democratici).
Ma c'è una terza possibilità: che la quantità e
la durezza dei conflitti fra le diverse idee possano esaurirne
l'energia. E il tutto si risolve in una stagione di grandi fiati
sprecati e risentimenti. Io credo che uno dei compiti di chi si dedica a
questi temi sia osservarne e studiarne l'evoluzione, chiedendosi, di
volta in volta, come e dove possano giungere, senza perdersi, fornendo
dati, strumenti, di cui ognuno può fare l'uso che vuole, secondo le
proprie idee. È un compito che richiede fatica, pazienza, curiosità per
quel che fanno e dicono gli altri, senza chiusure di principio. E che
può apparire estraneo a ciascuno dei mille fuochi, proprio perché li
osserva tutti.
Pino Aprile
La serie sugli articoli che inauguriamo oggi e che riguardano il Sud Nostrano (italiano lo depaupererebbe ulteriormente) farà parte della rubrica "il circolo dei Briganti"
https://www.facebook.com/circolo.deibriganti
Nessun commento:
Posta un commento