Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

lunedì 17 settembre 2018

PROBLEMA MAI RISOLTO: la sofferenza degli innocenti


Leonardo Boff

Seguendo la crescente violenza in Brasile e veri e propri massacri di indigeni e di poveri nelle periferie e, più ancora viaggiando, recentemente per l’America Centrale, sono rimasto impressionato a El Salvador, in Guatemala e Nicaragua e in altri paesi della regione con i racconti di massacri avvenuti nel periodo delle dittature militari, massacri di interi villaggi, di catechisti o di lavoratori della terra che avevano la Bibbia in casa. Ciò che è accaduto tra noi, in Argentina o in Chile durante il tempo assassino sotto l’egida delle forze militari è pure questo da rimanere sbalorditi.

Attualmente, data la crisi economico- finanziaria ci sono milioni che soffrono la fame, bambini affamati e scheletriti, che ti fermano per strada che chiedono una monetina per mangiare una cosa qualsiasi. Ma quello che più fa soffrire è la sofferenza degli innocenti. Anche dei milioni di poveri e miserabili che soffrono le conseguenze di politiche economiche e finanziarie sulle quali non esiste nessun potere. Ma sono vittime innocenti, il cui grido di dolore sale al cielo. Dicono le scritture del Primo e del Secondo Testamento che Dio ascolta le loro grida. Uno dei Profeti arriva a dire che le bestemmie che dicono a causa del dolore Dio le ascolta come una supplica.

lunedì 10 settembre 2018

Venti settembre, tra malinconia e speranza




                                                            di Carlo Felici


20 settembre, a costo di non piacere, considero questa data come triste e mi accingo a spiegare perché.
Tutti sanno a cosa corrisponde, ma non tutti si soffermano sul fatto che essa fu il suggello definitivo della nascita e dell'affermazione della monarchia in Italia. E cioè della emarginazione definitiva delle idee mazziniane che resteranno criptate nel nostro paese per circa un secolo e ad un costo elevatissimo.
Tre anni prima Garibaldi aveva cercato disperatamente di far insorgere Roma, ma era stato tradito.
Anche questa è una storia poco nota, quella dei comitati di liberazione di allora che erano sostanzialmente tre: uno garibaldino, uno mazziniano ed uno savoiardo. Tutti e tre conoscevano bene i piani insurrezionali che avrebbero dovuto essere coordinati tra loro, con l'arrivo di Garibaldi alle porte di Roma che la popolazione insorta avrebbe dovuto aprire alla sua entrata trionfale.
Ma come sappiamo, non andò così..non tutti sanno però perché, e si affrettano a dire che la popolazione non insorse, punto e basta.
Questo è un grande torto verso coloro che insorsero davvero, prima tra tutti Giuditta Tavani Arquati, trucidata con la sua famiglia a Trastevere, poi i fratelli Cairoli, martirizzati a Villa Glori, Monti e Tognetti ghigliottinati per avere fatto saltare la caserma degli zuavi pontifici e tanti altri che morirono o furono buttati nelle prigioni pontificie per gli altri tre anni, fino a Porta Pia.

mercoledì 5 settembre 2018

ll golpe del 2016 ha interrotto la costruzione del Brasile



Leonardo Boff*

Osservatore attento ai processi e di trasformazioni dell’economia mondiale in contrappunto con quella Brasiliana, Celso Furtado, uno dei nostro migliori nomi in economia politica, ha scritto in un suo libro Brasile: la costruzione interrotta (1993):
“In mezzo millennio di storia, partendo da una costellazione di fattorie, di popolazione indigene miserabili, di schiavi trapiantati da un altro continente, di avventurieri europei e asiatici in cerca di un destino migliore, siamo arrivati a formare un popolo straordinario per polivalenza culturale, un paese che non ha confronti quanto ad ampiezza territoriale e omogeneità linguistica e religiosa. Ma ci manca l’esperienza di prove cruciali, come le conoscono altri popoli la cui sopravvivenza è arrivata a essere minacciata. Noi non ignoriamo che il tempo storico si accelera e che il computo di questo tempo si fa contro di noi. Si tratta di sapere se abbiamo un futuro come nazione che conta nella costruzione del devenire umano. Oppure se prevarranno le forze che si impegnano a interrompere il nostro processo storico di formazione di uno Stato-nazione” (Paz e Terra, Rio de Janeiro 1993, p.35).
L’attuale società brasiliana, bisogna riconoscerlo, ha conosciuto progressi significativi sotto i governi del Partido dos Trabalhadores (PT) e dei suoi alleati. Mai era avvenuta in passato una cosa del genere nelle fasi storiche egemonizzate dalle oligarchie tradizionali che sempre avevano mantenuto i poteri dello Stato, mai avevano avuto un progetto di nazionalità, ma solamente il proposito corporativo di arricchimento illimitato. Ora in un Stato post–democratico e di eccezione sta avvenendo celermente lo smontaggio di queste politiche con aumento delle sofferenze del popolo.