Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

domenica 24 dicembre 2017

Così umano come Gesù soltanto Iddio stesso



                                              


                                             Leonardo Boff

Il Natale ci ricorda  le nostre origini umili. Il Figlio di Dio non volle nascere in un palazzo, con tutto quello che gli appartiene, in pompa e gloria. Non scelse un tempio, con i suoi riti, incensi, candele accese e canti. Nemmeno trovò una casa per lo meno decente. E’ nato là dove gli animali mangiano, e messo a riposare in una greppia. I genitori erano una casalinga e un falegname, in viaggio a causa di un censimento voluto dall’imperatore di Roma.
                Questa scena ci rimanda alla situazione presente in Brasile e nel mondo: milioni e milioni di poveri, molti affamati, altrettanti milioni di bambini i cui occhi quasi sporgono dalle orbite a causa della fame e della stanchezza. La maggioranza muore prima dei tre anni. Essi attualizzano per noi la condizione scelta dai figli di Dio.
                Scegliendo coloro che socialmente non esistono e coloro che sono ritenuti invisibili, il Figlio di Dio volle inviarci un messaggio: c’è una dignità Divina in tutti questi sofferenti. Nei loro confronti dobbiamo mostrare solidarietà e com-passione, non come pena interiore, ma come forma di partecipare alla loro sofferenza. Sempre avremo poveri in questo mondo, lo dice la Bibbia. Una ragione in più per riprendere sempre la solidarietà e com-passione. Se qualcuno fa lo stesso cammino e spezza il pane insieme tende la mano e aiuta ad alzarsi chi è caduto, ancor di più se qualcuno si fa amico voglio dire quello che spezza il pane, la sofferenza diventa minore e la croce più leggera.

giovedì 21 dicembre 2017

In un momento della storia, al centro di tutto ci sta una donna Leonardo Boff*


Leonardo Boff*

              La festa del Natale è tutta concentrata sulla figura del Bambino Divino (puer aeternus), Gesù, il Figlio di Dio che decise di abitare tra di noi. La celebrazione del Natale va oltre questo aspetto. Se ci limitiamo soltanto a Lui, cadiamo nell’errore teologico del cristomonismo (solo Cristo conta) dimenticando che esistono anche lo Spirito e il Padre che sempre operano insieme.
              Occorre mettere in risalto la figura di sua madre, Miriam di Nazareth. Se lei non avesse detto il suo “Si”, Gesù non sarebbe nato e non ci sarebbe il Natale.
              Siccome tutti noi siamo ancora ostaggi dell’era del patriarcato, questo ci impedisce di comprendere e valorizzare quello che dice il Vangelo di Luca rispetto a Maria: “Lo Spirito Santo verrà sopra di te e l’energia (dìnamis) dell’Altissimo farà una tenda sopra di te. Per questo che il Santo generato sarà chiamato Figlio di Dio“( Luc 1,35).
              Le traduzioni comuni che risentono di una lettura mascolina, dicono “La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”. L’originale greco non è questo che ci suggerisce. Letteralmente si afferma : “L’energia (dinamis) dell’Altissimo pianterà la sua tenda su di te (episkiàsei soi)”. Si tratta di un modismo linguistico ebraico per significare “Abitare non in modo passeggero ma definitivamente” su di te, Maria. La parola che si usa è skené che significa tenda. Piantar la tenda su qualcuno (epi-skiàsei), come afferma il pezzo, significa: a partir da adesso Maria di Nazareth sarà portatrice permanente dello Spirito. Lei è stata “spiritualizzata”, vale a dire lo Spirito fa parte di Lei.

lunedì 18 dicembre 2017

GUERRA CIBERNETICA NUOVE FORME DI GUERRA





Leonardo Boff*

Conosciamo le forme classiche di guerra, un tempo ingaggiate tra eserciti e, dopo Hitler, (con la sua “totaler Krieg” = guerra totale) di popoli contro popoli. Sono state inventate bombe nucleari così potenti che potrebbero distruggere tutto ciò che è vita sulla Terra. Si dice che erano armi di dissuasione. Non importa. Chi ha per primo l’iniziativa, vince la guerra che durerebbe pochi minuti. Il problema è che sono talmente letali che possono uccidere tutti, anche quei primi che le hanno lanciate. Sono diventate armi spauracchio. Ma attenzione, la sicurezza non è mai totale e non è impossibile che qualcuna di queste esploda sotto l’azione degli hackers mettendo a rischio gran parte dell’umanità.
Ultimamente è stata inventata un’altra forma di guerra che le grandi maggioranze non ci badano nemmeno: la guerra cibernetica, chiamata anche guerra informatica, guerra digitale e cyberguerra.
Questa poggia su uno sfondo che merita di essere considerato: esiste un eccesso di accumulazione di capitale al punto che le grandi corporazioni non sanno dove investirlo. L’agenzia di politiche dello sviluppo, Oxfam, presente in 94 paesi, e assessorata da scienziati del MIT, ci ha fornito per quest’anno 2017, i seguenti dati: 1% dell’umanità controlla più della metà della ricchezza del mondo. Il 20%  più ricco possiede il 94,5 %  di questa ricchezza mentre 80% deve rassegnarsi con il 5,5%. Ecco una profonda diseguaglianza che tradotta eticamente significa ingiustizia perversa.

lunedì 11 dicembre 2017

Nè pater né Patria.. (i racconti del partigiano G.)

                                        



                                                            di Giorgio Giannelli

La Patria. Tornato da Roma nel maggio 1943 con le pive nel sacco, il solito italiano e greco a settembre, mio padre andò fuori dai gangheri. Non mi voleva più a tavola. Di me non sapeva che farsene e mia madre mi dovette passare il cibo dalla finestra di cucina e io dovevo mangiare da solo sul deposito dell'acqua in giardino. Come il cane di Pinocchio, Melampo. Pranzo e cena. Una mattina mi venne a trovare di corsa il mio amico Gianfranco Tonini. Aveva il fiatone, mi abbracciò gridando "Hanno fatto fuori Mussolini!". Uscimmo e andammo a solito caffè Grand'Italia dove c'era un gruppetto di persone che commentava. Niente di eccezionale. Poi udiimmo uno che gridava da un terrazzo di via Barsanti, una traversa secondaria, rispetto a quella principale del paese, dove abitavo, la via Mazzini. Era Poldino Vanni che improvvisava un comizio antifascista davanti a una ventina di persone. Tutto lì. 

venerdì 8 dicembre 2017

Il Fascismo tra significante e significato

  
                           


                                  di Carlo Felici


In alcune riviste e giornali italiani, oggi, è di gran voga agitare il pericolo neofascista, primi tra tutti alcuni “liberal” molto noti, con inchieste varie, in particolare sul mondo più o meno torbido che fa da sfondo a quella che è oggi la cosiddetta galassia neofascista.
Galassia che, già di per sé, contraddice la natura stessa di un movimento che possa essere autenticamente fascista, la cui identità ed azione, almeno storicamente, è stata sempre unitaria e compatta, in particolare nella sua struttura organizzativa che ha sempre e immancabilmente ruotato intorno al suo Duce e fondatore: Benito Mussolini, il quale, evidentemente, non è interpretabile in un modo o in un altro, ma è semplicemente studiabile nella sua biografia e nel suo percorso storico, esauritosi nel 1945.
Se il Fascismo, in senso sincronico, fu e resta legato a Mussolini, esso, in senso diacronico, non ebbe, nonostante la continuità della guida che su di esso esercitò il suo Duce, la stessa fisionomia, anche perché non fu mai legato ad una cultura politica in senso stretto né ad una ideologia.