Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

martedì 18 agosto 2015

Tra il dire e il fare il Risorgimento Socialista






In questo scorcio d'estate finalmente meno torrido, vale la pena di approfittare della momentanea assenza della calura per fare alcune considerazioni a mente rinfrescata da alcune vicende e da alcuni spunti meditativi.
Dove va il famigerato Risorgimento Socialista?
Apparentemente esso procede come un treno, dalla prima assemblea di marzo a quella di giugno, fino alle prossime tappe che saranno ad ottobre e a quella finale del 28 novembre.
Procede senza deragliare?
C'è da augurarsi di sì, anche se tuttora non ci è dato di saperlo con estrema certezza, però più si paventa un rischio del genere, e più, generalmente, un percorso non può che rallentare.
Vediamo di osservarne alcuni dettagli. La prima assemblea di marzo è stata sicuramente, data la novità in corso, la più partecipata e la più “larga” che si potesse osservare o presumere di avere.

lunedì 10 agosto 2015

CRISI E AUTOREALIZZAZIONE



Leonardo Boff*

Si parla quasi soltanto di crisi e, crisi delle crisi, quella della Terra e della vita, minacciate di scomparsa, come ha accennato papa Francesco nella sua enciclica su «La cura della casa comune». Ma tutto quello che vive è segnato da crisi: crisi della nascita, della gioventù, della scelta del partner o della partner per la vita, crisi della scelta della professione, crisi del "demonio di mezzogiorno" come Freud chiamava la crisi dei 40 anni quando ci accorgiamo che stiamo arrivando alla cima della montagna e bisogna cominciare a scendere. E infine la grande crisi della morte quando passiamo dal tempo all'eternità.

La sfida posta a ciascuno non è come evitare le crisi. Esse sono inerenti alla nostra condizione umana. La questione è: come affrontarle. Qual è il loro insegnamento e come crescere con loro. Da qui passa il cammino della nostra autorealizzazione e della nostra maturità come esseri umani.

Ogni situazione è buona, ogni luogo è eccellente per confrontarci con noi stessi e tuffarci nella nostra dimensione profonda, per lasciare emergere l'archetipo di base che portiamo con noi (quella tendenza di fondo che sempre ci batte in testa e che attraverso di noi vuole farsi vedere e fare la sua storia che è pure la nostra vera storia. Qui nessuno può sostituire un altro. Ognuno sta solo. È un compito fondamentale dell'esistenza. Ma, se è fedele in questo cammino, la persona non sta più da sola. Ha costruito un Centro personale a partire dal quale può incontrarsi con tutti gli altri viandanti. Da solitario diventa solidario.
La geografia del mondo spirituale è differente da quella del mondo fisico. In questa i paesi si toccano ai confini. Nell'altra, al Centro. L'indifferenza, la mediocrità, l’assenza di passione nella ricerca del nostro IO profondo che ci distanzia dal nostro Centro e dagli altri e così perdiamo le affinità, sembra che stiamo al loro fianco, in mezzo a loro e pensando di stare al servizio loro.

martedì 4 agosto 2015

La sfida permanente: aver cura di sé



                             
                                     Leonardo Boff*

Lettrici, lettori
Basta con la politica. Pensiamo un po' alla nostra povera, infelice/felice esistenza.
Assumendo la categoria «cura», nei rapporti verso la Madre Terra e verso tutti gli esseri, papa Francesco ha rinforzato non soltanto un comportamento, ma un vero paradigma che rappresenta un'alternativa al paradigma della modernità, che è la volontà di potere, causa di tanti danni.
Dobbiamo aver cura di tutto, anche di noi stessi, dato che siamo il più vicino dei prossimi e, al tempo stesso, il più complesso e più indecifrabile degli esseri.
Sappiamo chi siamo? Perché esistiamo? Dove andiamo? Riflettendo su queste domande improcrastinabili, è utile ricordare il giudizio di Blaise Pascal (†1662) forse il più corrispondente alla realtà.
Che cos'è l'essere umano nella natura? Un nulla davanti all'infinito, un tutto davanti al nulla, un asse tra il nulla e il tutto, ma incapace di vedere il nulla da dove è venuto e l'infinito dove va (Pensées, § 72).
In verità, non sappiamo chi siamo. Soltanto dubitiamo come direbbe Guimrães Rosa. Nella misura in cui stiamo vivendo e soffrendo, lentamente scopriamo chi siamo. Insomma: espressione di quella Energia di fondo (immagine di Dio?) che tutto sostiene e tutto dirige.
Insieme a quello che di fatto siamo, esiste anche quello che potenzialmente possiamo essere. Il potenziale appartiene pure alla realtà, e chissà che non sia la nostra parte migliore. A partire da questo sfondo è opportuno elaborare chiavi di lettura che ci orientino nella ricerca di quello che vogliamo e possiamo essere.
È in questa ricerca che la cura di se stessi svolge un ruolo decisivo. Non si tratta, in primo luogo, di stare a guardare narcisisticamente il nostro io, il che porta, generalmente, non a conoscere se stessi ma a identificarsi con una immagine proiettata da se stessi e, per questo, falsa e alienante.