Alcune brevi note che servono al
sottoscritto per spiegare una volta per tutte la sua posizione senza
essere tirato da una parte all'altra, soprattutto in un web
sovraffollato di gruppi che spuntano come funghi, e spesso sono pure
velenosi
Ho contribuito a fondare Risorgimento
Socialista, ne ho inventato il nome che da me fu proposto a Felice
Besostri, il quale, a sua volta, lo propose a Franco Bartolomei che
lo accettò anche se mal volentieri (lui ha sempre preferito
associare al socialismo la parola sinistra)
Non ci sono rimasto perché non ho
condiviso certe manovre elettoralistiche e certe posizioni
collateraliste nell'ambito di una sinistra italiana sempre più
screditata e priva di una autentica cultura ed ideologia unitaria, ostaggio di piccoli capitani di ventura per altro già più volte sconfitti nella loro storia politica.
L'obiettivo era quella di farla risorgere in nome del Socialismo che ha reso grande ed autonomo questo paese, dai tempi di Garibaldi a quelli per altro molto controversi di Craxi, non era tuttavia quello di creare un piccolo partito di sostegno a candidature, a seconda dei periodi elettorali, per questo o quell'altro dei capetti di una sinistra che non riceve più fiducia alcuna dagli elettori perché evidentemente non riesce a comunicare loro nulla di convincente e soprattutto nulla di coerente.
L'obiettivo era quella di farla risorgere in nome del Socialismo che ha reso grande ed autonomo questo paese, dai tempi di Garibaldi a quelli per altro molto controversi di Craxi, non era tuttavia quello di creare un piccolo partito di sostegno a candidature, a seconda dei periodi elettorali, per questo o quell'altro dei capetti di una sinistra che non riceve più fiducia alcuna dagli elettori perché evidentemente non riesce a comunicare loro nulla di convincente e soprattutto nulla di coerente.
A ciò si aggiunga il fatto che,
nonostante gli statuti di Risorgimento Socialista prevedano
Congressi, cariche elettive da rinnovarsi periodicamente e
possibilità di confronto interno, nulla di ciò pare si sia concretamente realizzato e tale movimento sostanzialmente sopravvive come entità
“mediatica” solo grazie ad un gruppo facebook da cui ogni
posizione critica viene immediatamente estromessa.
Risorgimento Socialista dice a chiare
lettere di “non voler unire la sinistra a tutti i costi”, però
sostanzialmente si arrabatta per mettere d'accordo fantomatiche
sinistre di classe che concretamente coincidono con i centri sociali
con movimenti sovranisti che vedono la sinistra stessa come l'acqua
santa è vista dal diavolo.
Riportare questo movimento blindato
sulle posizioni del suo indiscusso “leader maximo” verso una
fruttuosa dialettica interna, nonostante i lodevoli intenti di
qualche documento a firma di chi non si è rassegnato ad essere messo
in mezzo per motivi sostanzialmente strumentali e propagandistici, è
lodevole intento, sicuramente da sottoscrivere, come per altro ho
anche fatto. Ma è allo stesso tempo una posizione del tutto priva di
sbocchi e di successo. Sia perché una manovra del genere dovrebbe
essere alla base di una mozione congressuale in un congresso che non
ci sarà mai, dato che in Risorgimento Socialista si procede per
direttivi sostanzialmente autoreferenziali e riunioni di area per
trovare sponde ad altre eventuali prospettive elettorali, sia perché
non esiste sostanziale volontà da parte degli aderenti a questo
movimento di discostarsi dalle linee tracciate dal suo coordinatore
nazionale, il quale diventa più elastico solo quando si tratta di
condurre campagne elettorali per allargare i consensi.
Alla luce di tutto ciò, con molta
amarezza ma senza alcun astio o rimpianto perché chi mi conosce e legge
quello che scrivo mi ha sempre riconosciuto coerenza ed onestà
intellettuale, avendo io sempre rinunciato a cariche o a obiettivi
strumentali e avendo sempre perseguito lo scopo di rilanciare e
divulgare valori autenticamente repubblicani, socialisti, democratici
ed ecologisti, che sono alla base della mia identità e cultura
garibaldina e che continuerò a propagare senza peli sulla lingua,
dico serenamente addio a un Risorgimento Socialista che mi pare faccia già abbastanza da solo per azzopparsi, e a coloro che
ancora si accapigliano per cercare di modificarne gli intenti. Resta
solo un nome che ha avuto successo, ma che, allo stato attuale dei
fatti, mi pare solo alquanto abusato.
Fraterni saluti
Carlo Felici