Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

giovedì 3 marzo 2022

QUALI ARMI?



Oggi vorrei dire la mia su una questione che vedo sempre più "vexata"

E' giusto o no dare armi all'Ucraina? 

Bene, vedo qui nel web ed altrove pareri contrastanti, però una cosa è certa: le armi servono per fare la guerra e non è la prima volta che diamo armi a qualcuno o le vendiamo, anche se la nostra Costituzione dice a chiare lettere che la guerra non può essere in alcun modo un mezzo per dirimere le controversie internazionali. L'esercito russo invasore ha persino blindati Lince venduti dall'Italia.

In questa guerra vediamo contrapporsi non solo un esercito invasore ad un popolo che si vorrebbe tutto in armi, ma anche due personaggi a dir poco sgradevoli: il presidente ucraino e quello russo.  Mi si dirà che non si possono mettere sullo stesso piano un becero dittatore ed un eroe che difende il suo popolo, ma io resto convinto che anche l' "eroico difensore" molto abile a recitare la sua parte nei media, non sia un personaggio da beatificare.

Tutti e due stanno mandando allo sbaraglio i loro popoli, Putin i suoi giovani nell'esercito, spesso del tutto inconsapevoli di ciò che stanno facendo, e Zelensky una intera popolazione chiamata a combattere pure coi sassi, se necessario.

Un fatto però è certo: l'Ucraina non ce la farà mai a contrastare da sola militarmente la Russia, anche se la guerra dovesse protrarsi a lungo e anche se fosse riempita di armi di ogni tipo.

Alcuni fanno dei paragoni assurdi con i nostri partigiani che, alla fine della seconda guerra mondiale, ricevettero armi dagli Alleati. E' un paragone senza senso, diciamolo chiaramente. Perché i nostri partigiani ricevettero armi per combattere mentre le truppe Alleate avanzavano nel nostro territorio. Invece la NATO si guarda bene dal fare lo stesso. Se gli Alleati contemporaneamente al dare armi ai nostri partigiani non fossero sbarcati e non avessero combattuto i nazifascisti, anche riforniti di armi, i nostri partigiani sarebbero stati sconfitti. Sarà bene ricordarlo.

La fornitura di armi alla resistenza ucraina apparentemente è sicuramente un nobilissimo intento, ma, nei fatti, non fa altro che inasprire il conflitto e renderlo ancora più rovinoso a tutto danno delle popolazioni civili e con prospettive di escalation del tutto imprevedibili, e sicuramente rendendo le trattative tra i due contendenti sempre più difficili.

E allora, mi si dirà, cosa si dovrebbe fare? Forse incentivare la resa degli ucraini? Ebbene, io credo che, almeno per il momento sì. Questo sarebbe sicuramente l'unico modo per evitare ulteriori devastazioni e l'incancrenirsi e incrudelirsi del conflitto. Ma poi Putin così, sarebbe incoraggiato a prendersi altri territori...potrebbe essere la replica. E io dico di no. Perché a quel punto, anche rischiando uno scontro atomico, che Putin sa benissimo che colpirebbe anche immediatamente il suo territorio, bisognerebbe reagire tutti in armi.

Per l'Ucraina, invece, è necessario un cessate il fuoco immediato. Sarebbe l'unico modo per consentire l'attuazione di corridoi umanitari tali da venire incontro immediatamente a popolazioni che rischiano la fame, la sete e il congelamento.

Ci sono tanti modi per sconfiggere un esercito di occupazione, e lo scontro frontale è il modo peggiore, soprattutto strombazzando ai quattro venti che lo si rifornisce di armi e alzando così il livello dello scontro.

Invece bisogna farlo e non farlo, mi spiego meglio. Accettare le condizioni di pace del nemico, arrivare ad un cessate il fuoco, e poi, progressivamente attuare una guerriglia ovunque, in tutto il paese, ovviamente riforniti in segreto di armi, fino a rendere il perdurare dell'occupazione impossibile. Una guerra frontale un esercito inferiore la perde comunque, è solo questione di tempo, una guerriglia nei luoghi che un esercito di liberazione conosce meglio del nemico, invece, lo può portare progressivamente alla vittoria e alla liberazione del proprio paese.

I russi avrebbero potuto fare proprio questo con il Donbass, limitandosi a riconoscere l'indipendenza di quelle terre russofone, ma hanno voluto strafare ed ora rischiano di perdere pure quelle.

I russi sanno benissimo che un conto è avanzare con le proprie armate su un territorio ostile, e un conto ben diverso è tenerlo saldamente nelle proprie mani, specialmente quando gli stessi soldati di occupazione non sono convinti di quello che stanno facendo.

I nazisti riuscirono a occupare e tenere la Francia, anche perché si formò un governo collaborazionista e il prolungarsi della guerra in Italia fu dovuto anche al formarsi di un governo repubblichino di fedeli a Mussolini. Tutto ciò non avvenne né in Russia e tanto meno  in Ucraina, dove tutto il popolo, nonostante gli ucraini inizialmente pensassero ai tedeschi nei termini di liberatori dallo stalinismo, compreso quello ucraino, si schierò con l'Armata Rossa che contrattaccò e in breve raggiunse Berlino.

In guerra la ragione è persa in partenza, e allora l'unica cosa che può sostituirla è l'astuzia, praticata a tutti i livelli, corrompendo il nemico, illudendolo di poter vincere, rinnegando subitaneamente o sotterraneamente i patti stabiliti con lui, agendo in segreto e di sorpresa. In questo modo anche un piccolo popolo può sconfiggere anche da solo un gigante.

In Ucraina non è tempo di eroi ma di volpi, bisogna giocare d'astuzia, ingannare l'invasore, illuderlo di aver vinto e logorarlo lentamente e progressivamente come le termiti fanno con un albero fino a portarlo al suo crollo

Armare un intero popolo, dividendo e indebolendo tra i profughi intere famiglie, costringendo persino vecchi e persone inabili all'uso delle armi a immolarsi solo per una immagine eroica da dare in pasto all'opinione pubblica mondiale è l'esatto contrario di una strategia vincente, perché porta solo il nemico a incrudelirsi con rappresaglie sempre più feroci.

Un abile condottiero deve pensare invece a tre cose fondamentali: 1) ottimizzare le sue risorse, evitando il più possibile le sue perdite 2) proteggere il suo popolo dalle rappresaglie. 3) conseguire la vittoria non necessariamente in tempi rapidi, ma mediante l'ottenimento di vantaggi strategici, anche apparentemente contrari alla logica di un conflitto

Per realizzare ciò, tutto va fatto in segreto, portare aiuti, armi, consiglieri militari, sistemi logistici, e via dicendo...perché una guerra del genere non la si vince con l'eroismo del popolo che getta le molotov contro i carri armati anche se fa tanto spettacolo, la si vince solo con una tenace, criptata ed inesorabile guerriglia di resistenza.

C.F.

Nessun commento:

Posta un commento