Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

domenica 6 marzo 2022

I MACELLAI DELL'ARMIAMOLI E NON PARTIAMO.




Ho già detto e stradetto, anche sulle colonne dell'Avanti (https://www.avantionline.it/quali-armi/) come la penso sulla questione delle armi agli ucraini.
Lo ribadirò ancora una volta a chiare lettere, anche se c'è qualcuno che ancora non lo capisce o non lo vuole capire, illudendosi di essere così un' "anima bella"
Ebbene, non ci sta niente di più brutto della guerra e chi la fa o la prolunga ha solo un'anima orrenda.  
In tutte le guerre recenti, da quella mondiale a quella in Siria e in Libia, le sanzioni, da sole, non sono servite a nulla. Possiamo anche partire più indietro, da quella d'Africa se volete, quando il regime mussoliniano fu sanzionato per avere aggredito l'Etiopia, e a Mussolini le sanzioni servirono solo per consolidarsi ulteriormente ed allearsi con Hitler. Così come oggi la Russia può allearsi con la Cina.

Per far cessare la guerra in Jugoslavia, o meglio, per estendere la sfera di influenza occidentale sui Balcani si arrivò a bombardare ferocemente Belgrado, colpendo ospedali, sedi televisive, infrastrutture, persino autobus pieni di civili, con una tale quantità di bombe che dovettero essere smaltite a tutti i costi, tanto che, persino oggi qualche pescatore nell'Adriatico, ne tira su ancora qualcuna.
Poi abbiamo voluto far sloggiare Saddam, anche in quel caso sanzioni a non finire, armi ai kurdi e agli Sciiti, persino un primo intervento militare, ma niente. Ci siamo dovuti inventare che aveva armi di distruzione di massa per andare a stanarlo e a spianare l'Irak, anche stavolta senza tanto andare per il sottile con i bombardamenti che ridussero in macerie Bagdad.

Lo stesso si fece in Afghanistan, partendo, bandiere al vento e fanfare strombazzanti, per l'estensione della democrazia e dei diritti civili ad una popolazione schiavizzata dai barbari talebani, in particolare per liberare il volto delle donne dall'oscurantismo e restituire loro libertà e dignità. Abbiamo visto come è finita, siamo andati via con le pive nel sacco e di dignità nemmeno l'ombra, abbandonando in fretta e furia sogni femminili e dignità illusoria.
In Libia idem, sanzioni, armi ai ribelli, gruppi combattenti mascherati, ma niente, alla fine abbiamo imposto la no fly zone e giù bombe a profusione, finché non abbiamo spianato e disgregato la Libia a tal punto che non si sa ancora, dopo più di dieci anni, cosa ci debba essere al suo posto, così come non si sa cosa ci sia in Bosnia e Kosovo e ovviamente in Afghanistan senza i talebani.

Ci abbiamo provato anche in Siria, ma stavolta è cominciata la reazione, la svolta che qualcosa avrebbe dovuto insegnare. Nel 2013  la Russia e la Cina si sono parate davanti alle coste siriane con le loro navi e con i loro dispositivi di intercettamento missilistico e aereo, e la NATO che aveva già navi e truppe schierate per ripetere quello che già aveva messo in atto in altri paesi, ha dovuto dare dietro front. Però l'Occidente non si è dato per vinto, e quindi giù sanzioni, e soprattutto armi ai guerriglieri, contro il perfido Assad, i quali ne hanno ricevuto tante e tali che, a un certo punto, si sono detti: "Ma chi ce lo fa fare di crepare per Assad? Facciamoci un bel Emirato per contro nostro, tagliamo teste a profusione a tutti quelli che si oppongono, vendiamo le risorse del territorio e ce ne stiamo belli e pasciuti a decantare la guerra santa con tutte le mogli che vogliamo" e sappiamo come è finita, e sappiamo che anche lì non ci sta più uno Stato ma solo gruppi che con milizie private difendono i loro pozzi di petrolio.

La lezione siriana però non è arrivata bene a destinazione tanto che, guarda caso, l'azione occidentale, solo un anno dopo, si è spostata da lì in Ucraina, cominciando a destabilizzare quel Paese e a sventolare sotto il naso della Russia la possibilità di infilarle i missili NATO nel deretano proprio davanti alle sue chiappe.
Siamo arrivati a questo punto che, così come in Russia non si può nemmeno criticare la guerra, anche da noi, sebbene ancora non ci abbiano imposto il bavaglio, ma magari ci stanno monitorando, non si sa mai, chiunque provi a ragionare diventa nemico della democrazia, sostenitore di un mostro paragonabile solo a Hitler, traditore della causa della libertà, e nemico del povero popolo ucraino massacrato dalle bombe.

Ovviamente nessuno si muove davvero, nessuno non solo, specialmente in Italia va a combattere sul serio, ma anzi, da noi accade il contrario che in altri Paesi, i quali magari non entrano in guerra contro Putin per la strizza della "bomba fine di mondo", però almeno non minacciano la galera per chi decide privatamente di andare lì e unirsi ai partigiani ucraini. Noi dobbiamo vendere le armi, che ovviamente un giorno graveranno sul debito ucraino perché nessuno regala mai nulla per niente, ma dobbiamo restare fissi con il deretano sulla sedia davanti alla tastiera.

Se poi Putin ha un potenziale bellico cinquanta volte superiore alla Ucraina, se le armi che diamo ai poveri ma orgogliosi partigiani ucraini gli fanno un baffo a tortiglione, se invece lui si incazza ancora di più e spiana palazzi e scuole, noi no, non partiamo stavolta bandiere al vento e fanfare strombazzanti. Nessuna no fly zone, nessuna bomba fine di mondo.  Continuiamo a pensare a 80 anni fa, ad una guerra combattuta con mezzi e potenzialità immensamente diversi da oggi, facendo più che strategia, propaganda, tanto bella per anime belle che belle non sono affatto.

E quindi giù a criticare quelli che vogliono fermare innanzitutto la guerra, quelli che pensano solo e soprattutto alla popolazione ucraina la quale diventa sempre di più una bomba demografica lanciata su tutti i Paesi europei, e Putin lo sa benissimo che effetto faranno le sanzioni e tale "bomba umana" su una Europa che è schiavizzata da parametri economici dogmaticamente insostenibili.
La seconda guerra mondiale fu vinta solo perché gli Stati Uniti poterono potenziare il loro apparato industriale e bellico a tempo indeterminato in un territorio indenne da ritorsioni. Oggi sanno benissimo che se invadessero con la NATO l'Ucraina, la prima bomba fine di mondo cadrebbe sulla loro testa. E allora molto meglio pensare al job, al business. La libertà può attendere. Vendiamo armi, destabilizziamo l'Europa così l'euro crolla e il dollaro cresce, e crescono anche i posti di lavoro negli USA, la possibilità di vendere approvvigionamenti energetici. La sicurezza della NATO che prima era in forse ora è indiscutibile, la fedeltà di un'Europa che prima poteva pensare ad una sua autonomia politica e militare ormai è fuori discussione
Lasciamo che in Ucraina si scannino, riempiendoli di armi e promesse che chissà quando e se verranno mantenute, alimentando miti eroici e libertari mentre la gente crepa di fame, freddo e stenti o sotto le bombe...poi vedremo.

Quindi alla fine ci penseranno altri a far cessare le armi, magari Israele che cercherà di aiutare la Russia ad uscire da un vicolo cieco,  in cambio di un aiuto contro un Iran sempre più proiettato verso il nucleare, o la Cina molto preoccupata per il fatto che i mercati europei si possano chiudere alla marea dei suoi prodotti esportati, o l'India, che teme di restare isolata e intanto si astiene, povera grande democrazia, forse non ha capito nulla e ha bisogno degli eroi della tastiera?
Per quelli c'è sempre tempo..24 ore su 24...per il popolo ucraino no. Il tempo è già scaduto

Carlo Felici.

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