Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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lunedì 12 febbraio 2018

In principio era il femminile




                                                    Leonardo Boff



Il presente testo vuol essere un piccolo contributo al dibattito sul femminile, profondamente distorto dalla cultura patriarcale dominante. E tanto per cominciare, affermiamo fin da adesso che il femminile è venuto prima. Vediamo come è nato nel processo di sesso-genesi. Varie sono state le tappe.

La vita esisteva sulla Terra già 3,8 miliardi di anni fa. L’antenato comune di tutti i viventi è stato probabilmente un batterio unicellulare senza nucleo che si moltiplicava per divisione interna, a una velocità spaventosa. Questo durò circa un miliardo di anni.
Due miliardi di anni fa, nasceva una cellula con membrana e due nuclei, dentro i quali si trovavano i cromosomi. In questa si identifica l’origine del sesso. Quando avveniva lo scambio di nuclei tra due cellule binucleate, si generava un unico nucleo, con cromosomi appaiati. Prima, erano le cellule che si suddividevano, adesso avviene lo scambio tra due cellule differenti e i loro nuclei. La cellula si riproduce sessualmente a partire dall’incontro con un’altra cellula. Avviene cosi la simbiosi – composizione di differenti elementi – che insieme con la selezione naturale rappresenta la forza più importante dell’evoluzione. Tale fatto ha delle conseguenze filosofiche: la vita è intessuta più di scambi, di cooperazione e simbiosi che di lotta competitiva per la sopravvivenza.
Nei primi due miliardi di anni, negli oceani, da dove la vita aveva fatto irruzione in terra ferma, non esistevano organi sessuali specifici, ma solo un’esistenza femminile generalizzata che nel grande utero degli oceani, dei laghi e dei fiumi generava vita. In questo senso possiamo dire che il principio femminile è stato primo e originario.


Soltanto quando esseri vivi lasciarono il mare, lentamente nacque il pene, qualcosa di maschile, che toccando la cellula passava ad essa parte del suo DNA, dove stanno i geni.

Circa 370 milioni di anni fa con l’apparizione dei vertebrati (come i rettili) questi misero in essere l’uovo amniotico pieno di nutrienti e consolidarono la vita sulla terra ferma. Con l’apparizione dei mammiferi, circa 125 milioni di anni fa nasceva ormai una sessualità definita in termini di maschio e femmina. E’ qui che compaiono i comportamenti di cura, di amore e difesa della prole. Circa 70 milioni di anni fa apparve il nostro antenato mammifero che viveva tra il fogliame degli alberi, nutrendosi di gemme e fiori. Con la scomparsa dei dinosauri, 67 milioni di anni fa poterono scendere al suolo e svilupparsi fino ai nostri giorni.

C’è anche il sesso genetico-cellulare umano che presenta il quadro seguente: la donna si caratterizza per 22 paia di cromosomi somatici più due cromosomi X (XX). Quello dell’uomo consta pure di 22 paia di cromosomi ma appena un cromosoma X (XY). Da qui si capisce che il sesso base è femminile (XX) essendo che quello maschile (XY) rappresenta una derivazione sua per un unico cromosoma (Y). Pertanto non c’è un sesso assoluto, ma solo uno dominante. In ciascuno di noi uomini e donne “esiste un secondo sesso”.
Ancora. In riferimento al sesso gonadico è importante notare che nelle prime settimane, l’embrione si presenta come androgino, vale a dire che possiede tutte e due le possibilità sessuali, femminile o maschile. A partire dall’ottava settimana, se un cromosoma maschile Y penetra nell’uovo femminile durante la fecondazione, mediante l’ormone androgeno la definizione sessuale sarà maschile.
Se non succede niente, prevale la base comune femminile. In termini di sesso gonadico possiamo dire che il cammino femminile è primordiale. A partire dal femminile avviene la differenziazione, il che non autorizza il fantasioso “principio di Adamo”. La rotta del maschile è una modificazione della matrice femminile, a causa della secrezione dell’androgeno attraverso i testicoli.
In fine esiste il sesso ormonale. Tutte le ghiandole sessuali nell’uomo e nella donna sono governate dall’ipofisi, sessualmente neutra e dall’ipotalamo che è sessuato. Queste ghiandole secernono nell’ uomo e nella donna i due ormoni: androgeno (maschile) e estrogeno (femminile). Sono responsabili per le caratteristiche secondarie della sessualità. La predominanza di uno o dell’altro ormone produrrà una configurazione e un comportamento con caratteristiche femminili o maschili. Se nell’uomo c’è un impregnazione maggiore di estrogeno, avrà alcuni tratti femminili; la stessa cosa succede in riferimento all’androgeno.

È opportuno notare che la sessualità possiede una dimensione ontologica. L’essere umano non possiede sesso. E’ sessuato in tutte le sue dimensioni corporali, mentali e spirituali. Fino all’emersione della sessualità, il mondo è degli stessi e degli identici. Con la sessualità emerge la differenziazione per lo scambio tra differenti.
Sono differenti per poter inter-relazionarsi e stabilire legami di convivenza. E’ quel che avviene con la sessualità umana: ognuno, oltre la forza istintiva che sente dentro di sé, sente pure la necessità di canalizzare tale forza. Vuole amare e essere amato, non per imposizioni ma per libertà. La sessualità sboccia nell’amore, la forza più importante “che muove il cielo e le stelle” (Dante) e anche i nostri cuori. E’ la suprema realizzazione che l’essere umano può desiderare. Ma, attenzione: il femminile è venuto prima, è la base.


Traduzione di Romano Baraglia e Lidia Arato

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