La situazione in Palestina sta assumendo la fisionomia di una tragedia senza fine sia sul piano morale che materiale. L'Olocausto del popolo palestinese, la pulizia etnica di quel territorio che si spinge fino al genocidio di un popolo di persone inermi e del tutto indifese, per di più malate ed affamate, non sembra possa essere arrestato, e la comunità internazionale sta rivelando per questo del tutto la sua immonda e immorale impotenza
La soluzione della convivenza di due Stati, sebbene raccolga la maggioranza dei consensi sul piano internazionale, appare sempre di più una utopia, sia perché il governo israeliano non la vuole sia perché non si sa come possa essere attuata
Se infatti il governo israeliano ribadisce che non consentirà mai l'affermazione di uno Stato destinato ad essere governato da Hamas, d'altra parte la comunità internazionale non mostra alcuna possibilità di realizzare concretamente un governo che dia necessarie garanzie di sicurezza ad Israele, e che possa fare a meno di Hamas
Per più di una dozzina di anni è stata messa in atto una fragile convivenza, interrotta da attentati terroristici e fatta cessare definitivamente dall'attacco alla popolazione israeliana il 7 ottobre del 2023.
Come abbiamo già ribadito in precedenza, Hamas e Netanyhau sono speculari rivelandosi di fatto come “i migliori nemici” in quanto l'uno incoraggia l'altro nel restare al potere. Netanyhau ha bisogno di Hamas per restare al potere così come Hamas ha bisogno di Netanyhau per far presa sulla popolazione palestinese ormai ridotta allo stremo, e condannata ad essere calpestata in ogni suo diritto.
Se molti Paesi ormai riconoscono la necessità che i palestinesi abbiano il loro Stato, nessuno è in grado di sostenete come esso possa restare in piedi ed offrire al contempo le necessarie garanzie di sicurezza ad Israele
C'è un fondo di verità nella posizione del governo italiano nel dover riconoscere lo Stato palestinese solo se gli ostaggi verranno liberati e Hamas non avrà il governo di quei territori. Ma in pratica questa posizione è come quella di un gatto che si morde la coda. Chi infatti potrà garantire in uno stato permanente di guerra e di massacro di massa le azioni necessarie per la liberazione degli ostaggi e l'emarginazione di Hamas?
E' del tutto evidente che se Hamas ha il sostegno dell'Iran, Israele ha quello dell'amministrazione americana, e questo conflitto si aggiunge agli altri in corso, configurando su vasta scala quella che Papa Francesco definiva una “terza guerra mondiale a pezzi”, acuita dall'impotenza dell'ONU, nata proprio per prevenire ed evitare la globalizzazione delle guerre.
Se l'elezione di Trump aveva suscitato qualche speranza e se lui stesso aveva dichiarato in uno dei suoi primi discorsi di voler chiudere i conflitti e di non volerli iniziare, la sua azione successiva si sta rivelando del tutto inefficace e deludente, sia perché Putin sembra non filarselo per niente anzi addirittura pare considerarlo suo complice, in un pietoso gioco delle parti in cui i civili ucraini continuano a farne drammaticamente le spese, con un permanente stillicidio di morti anche di civili inermi, sia perché in Palestina Trump si è rivelato di fatto come il migliore alleato di Netanyhau.
Lo stesso Charlie Kirk che era stato uno dei suoi maggiori promotori nella recente campagna elettorale, ultimamente aveva criticato il suo operato sia per quanto riguarda l'attacco all'Iran sia per la sua impotenza nel genocidio in atto in Palestina.
Le proteste per questa immane tragedia ormai dilagano in tutto il mondo, dai campus americani alle piazza europee e probabilmente se su tale questione fosse avvenuta una saldatura tra sinistra americana e conservatori, in particolare tra i giovani, sarebbero stati guai molto grossi per una amministrazione USA che sembra del tutto appiattita sulla politica criminale di Netanyhau. La morte di Kirk a tal proposito, ci appare alquanto sospetta.
La cosa infatti più raccapricciante è la repressione di tutti i movimenti che sostengono l'indipendenza e la liberazione della Palestina dall'invasione israeliana che sembra voglia annichilirla a tutti i costi. Ormai basta solo esporre una bandiera palestinese per essere identificati dalla polizia, ovunque in Occidente questa fobia sta prendendo piede trasformando di fatto le democrazie in regimi, e minando la loro credibilità nel condannare i regimi altrui, specialmente in Russia, Cina e Iran.
Netanyhau è stato dichiarato come Putin un criminale di guerra, dalla Corte Penale Internazionale, un atto che, ricordiamolo bene, è vincolante per ben 124 Paesi esclusi Israele e Usa, ma inclusa l'Italia.
Purtroppo l'incongruenza delle azioni penali è del tutto palese, condanniamo Putin e la Russia a sanzioni crescenti, ma non facciamo lo stesso con Israele, eppure entrambi gli Stati hanno invaso territori a loro estranei e sovrani nella loro integrità.
Solo la Spagna a conduzione socialista ha saputo alzare la voce nel merito, reagendo sia alle maggiori spese militari imposte dall'amministrazione americana sia bloccando le merci militari destinate ad Israele
Chi è complice di un criminale di guerra, è a sua volta un criminale, questo è affermato in tutte le legislazioni moderne, però pare che questo principio in campo internazionale non venga applicato se non con molto arbitrio.
Se sul piano internazionale l'arbitrio diventa dilagante, allora la guerra esplode su scala globale come è già accaduto in passato, e il costo per uscirne, più passa il tempo, per l'incremento di armi micidiale, più è destinato ad aumentare sia in termini di rovine sia in quello di vittime, specialmente tra popolazioni inermi
Purtroppo questa è l'epoca dei “bulli al governo” che sbraitano tanto, ma poi o non concludono nulla o fanno solo un gran casino che non finisce più.
Da questo punto di vista non possiamo che elogiare il governo cinese, che ha saputo far tesoro della sua millenaria saggezza confuciana, non promuove guerre sta pazientemente a guardare, e si fa alla grande gli affari propri che per questo vanno benone, fino a far diventare la Cina la maggiore potenza economica mondiale.
Pare quindi che con tanti litiganti “democratici” con velleità di “democrature” (regimi democratici che reprimono il dissenso o hanno il controllo assoluto delle comunicazioni), a godere sia il tanto vituperato “comunismo” in salsa di capitalismo di Stato confuciano
Diceva Mao: “Gli imperialisti non dureranno più molto, perché stanno commettendo tutti i misfatti possibili”
Possiamo dagli torto quando vediamo ormai affermarsi nelle società occidentali un degrado morale tale, non solo da generare guerre senza fine, ma anche da rendere persino più numerosi gli omicidi in famiglia rispetto a quelli delle criminalità organizzate che controllano ormai larga parte e delle economie occidentali?
Charlie Kirk aveva intuito che la svolta è necessaria innanzitutto a livello morale che che solo facendo riferimento al tessuto connettivo cristiano dell'Occidente, e rivolgendosi in particolare ai giovani, si poteva sperare di ottenere qualche risultato, impedendo un ulteriore degrado. Sulla sua maglia portava la scritta “Freedom”, perché credeva in quella verità universale che evangelicamente ci rende liberi, l'unica che con solide basi morali, può porre fine alla miseria morale ed ai misfatti che ne seguono. Con lui hanno usato una pallottola invece che tre chiodi
Poi come sempre accade, segue la retorica e i gadget, per mettere sotto una campana quello che cristianamente andrebbe gridato da ogni tetto
Nel Vangelo di Luca, Gesù dice ai suoi discepoli: "Tutto quello che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all'orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti"
In effetti bisognerebbe andare anche lì, per evitare almeno che ci si spari..