Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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mercoledì 9 gennaio 2019

Contro il nuovo governo di ultra-destra san Giorgio ci aiuti




Leonardo Boff* 

Contro il nuovo governo di ultra-destra, furioso e persecutore, che già tocca i diritti fondamentali dei cittadini, in particolare i salari e le persone di un diverso orientamento sessuale, dobbiamo unire le nostre forze di resistenza e di critica, per l’imperativo etico di salvaguardare la democrazia e i beni comuni, che appartengono al popolo brasiliano.
Oltre a questo sforzo civico, abbiamo bisogno dell'aiuto del santo preferito dai cariocas, San Giorgio. La sua storia leggendaria può darci coraggio e forza.
Un terribile drago minacciava una piccola città nel Nord Africa. Richiedeva vite umane scelte a sorte. Un giorno, la sorte cadde sulla figlia del re. Questa con l’abito di sposa andò incontro alla morte. Ecco che San Giorgio irruppe con il suo cavallo bianco e la sua lunga lancia. Ferisce il drago e lo doma. Lega la sua bocca con la cintura della principessa e lo guida, docile come un agnello, fino al centro della città.
Dobbiamo interpretare questa leggenda in quanto può migliorare la nostra consapevolezza di chi siamo veramente. Seguo qui le riflessioni sulla psicologia analitica di Jung, soprattutto del suo allievo preferito, Erik Neumann (vedi la “Storia della origini della coscienza”, Astrolabio 1978). Secondo lui, il drago spaventoso e il cavaliere eroico sono due dimensioni dello stesso essere umano. Il drago in noi è il nostro inconscio, la nostra oscura ancestralità, le nostre ombre, la nostra rabbia e odio.

Da questo sottofondo, la coscienza, l'indipendenza dell'ego e la nostra capacità di amare e vivere insieme, rappresentati da San Giorgio, irrompono nella luce. Ecco perché in alcune iconografie, in particolare in Catalogna (il suo patrono), appare il drago che circonda tutto il corpo del cavaliere San Giorgio, così come in quella del brasiliano Rogério Fernandes.
Noi siamo questa contraddizione vivente: abbiamo dentro di noi la parte di San Giorgio e la parte del drago. La sfida della vita che ci accompagna sempre e non ha mai una fine definitiva è San Giorgio, che tiene sottomesso il drago. Non si tratta di ucciderlo, ma di domarlo e placarne la sua ferocia.
La gente sente il bisogno di un guerriero santo e vittorioso, come mostra il teleromanzo “Salve Jorge”, la cui sceneggiatura è stata fatta da una grande devota del santo, Malga di Paolo. San Giorgio salva le donne prostitute contro il drago del traffico internazionale di donne.
Quello che abbiamo visto ultimamente in Brasile e soprattutto durante la campagna elettorale e ora, purtroppo, nell'attuale governo è l'irruzione del drago. Qui è stato liberato ed ha espresso ogni tipo di violenza verbale e persino fisica contro omofobi, indigeni, avversari e donne. Come ho scritto in questo sito, è l'emergenza della dimensione perversa della nostra “cordialità” che, secondo Sergio Buarque de Holanda, può manifestarsi anche come odio e inimicizia. Era ed è sempre presente in noi. Ma nella condizione psico-sociale-politica che si è creata potrebbe uscire dall'oscurità e manifestarsi in modo distruttivo.
Di fronte al drago che è apparso, cosa faremo? Dobbiamo svegliare San Giorgio in noi. Ha sempre sconfitto il drago. Useremo le armi che loro non possono usare. Risponderemo alla discriminazione includendo tutti senza distinzione. All'odio diffuso contro gli avversari, risponderemo con amore e compassione. Alla creazione di capri espiatori, risponderemo con la difesa degli innocenti emarginati e ingiustamente condannati. Alle menzogne e alle visioni fantasiose che vogliono portarci nel Medioevo risponderemo con la forza dei fatti e affermeremo il senso della contemporaneità.
È importante vincere il male con il bene. Non rispondere con i metodi e le ideologie sbrigative che presentano, con la pretesa di non avere ideologia. Quello che la maggior parte dei membri del partito e molti ministri hanno davvero è una strana ideologia tale da far sorridere le persone di tanta superficialità, antiquata e ridicola.
In questo sforzo, facciamo nostra la preghiera popolare: “Camminerò vestito e armato con le armi di San Giorgio in modo che i miei nemici, avendo i piedi non mi raggiungano, avendo le mani, non mi prendano e avendo gli occhi non mi vedano ... Possano i miei nemici essere umili e sottomessi a Te. Amen”.
*Leonardo Boff è teologo e coordinatore della traduzione della opera completa di C.G.Jung presso alla edittrice Vozes.
Traduzione di S. Toppi & M. Gavito.

2 commenti:

  1. credo ci sia un errore, bisognerebbe cambiare omofobi con omosessuali.
    - Qui è stato liberato ed ha espresso ogni tipo di violenza verbale e persino fisica contro omofobi, indigeni, avversari e donne.-

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  2. ESTE FILHO DA PUTA NÃO MERECE CREDITO EM NADA QUE DIZ.... A UNICA COISA QUE DEVE FAZER BEM É CHUOAR AS BOLAS DO LULADRÃO. .. E AINDA PÕE MEU SÃO JORGE GUERREIRO CONTRA... MEU PROTETOR É A FAVOR DA HONESTIDADE NÃO DE VAGABUNDO LADRÃO E NEM DE TEOLOGO CHUPADOR DE SACO

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