Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

sabato 13 febbraio 2016

Dal Risorgimento al "Miles gloriosus socialista"




Cari compagni di Risorgimento Socialista,
cambiate nome, ve lo dico con appello accorato ma forte della mia coscienza limpida per avere partecipato fino in fondo alla costruzione di un soggetto politico che credevo dovesse essere, in primo luogo, autonomo e coinvolgente, mettendosi alla prova con tutte le sue forze e andandosi a cercare, con coraggio ed in piena autonomia e determinazione, i mezzi e le risorse finanziarie per camminare a testa alta, senza dovere elemosinare da nessuno.
Risorgimento è parola impegnativa, ardua, che evoca stagioni in cui la nostra Patria è stata messa a dura prova, ed in cui anche pochi sparuti individui, riconoscendosi come patrioti, hanno saputo dare fulgidi esempi di impegno e di sacrificio, fino a quello della loro vita, per far risorgere la libertà, la giustizia sociale e la democrazia.
Questo avrebbe dovuto fare, ancora oggi, Risorgimento Socialista: dare un esempio di impegno per difendere la Costituzione e la rappresentanza democratica, guidando il fronte del no referendario contro i tentativi in corso di creare uno Stato di sudditi che rinuncino in partenza ad essere cittadini liberi ed uguali, in nome della nuova dittatura che si va configurando su scala continentale, quella delle speculazioni finanziarie, del rigore timocratico e dell'annientamento delle sovranità popolari.
E invece, come prima iniziativa, si considera di sostenere a tutti i costi e senza per altro essere invitati a riunioni costitutive, candidati sparsi e riciclati, in gran parte fuoriusciti dal Partito Democratico, i quali, fino a non molto tempo fa, erano parte integrante di questo progetto autoritario, avendo votato fiscal compact e paregggio di bilancio in Costituzione.
Davvero, con una operazione così meschina e piccina di bassissimo cabotaggio politico, tendente solo ad accreditarsi come ruotino di scorta di una sinistra che non esiste come progetto politico unitario e concreto, in nome del Socialismo, ma che è costituita solo da leaderucoli tuttora autoreferenziali, con la velleità di essere alternativi, si pensava di corrispondere al solenne ed altisonante significato di “Risorgimento Socialista”?
O forse si sperava di poter convertire “sulla via del Damasco Socialista” gente come Vendola, Civati e Fassina?

Quando mai questi personaggi invitano nelle loro convention, dei socialisti, dialogando con loro con pari dignità? Quando mai, oltre a riempirsi la bocca di parole come “socialismo”, hanno fatto qualcosa di concreto affinché seriamente nascesse un soggetto politico socialista di nome e di fatto?
Ciascuno pretende tuttora di vincolare il suo movimento agli obiettivi del suo leader, perché, chi più e chi meno, sono tutti figli di una “seconda repubblica” in cui i partiti e le realtà politiche sono spariti a vantaggio di aggregati personalistici, utili solo per far arrivare qualcuno da qualche parte, ottenendo, poi, dal suo arrivo, conseguenti vantaggi materiali.
Il progetto di costruire un soggetto che metta al primo posto i valori e gli orientamenti necessari ad una alternativa di sistema è molto lontano dalle prospettive della cosiddetta sinistra italiana.
In essa piuttosto si misurano le attitudini e le ampiezze di piccoli feudi, magari per passare da una sorta di valvassinato ad un valvassorato, o, nella migliore delle ipotesi, ad un vero vassallaggio politico.
Mai, con tale velleità, la sinistra italiana potrà governare autonomamente e tanto meno crare una alternativa di sistema.
Solo da una mutazione genetica di coloro che, oggi, di fatto, con tutti i loro difetti pregressi ed in itinere, costituiscono una forza elettorale di opposizione: i grillini, potrà arrivare concretamente qualcosa di nuovo.
Ci sono forze culturali e politiche che lavorano per questo obiettivo, una è il Movimento Roosvelt che ha deciso di sostenere la candidatura di un outsider a Roma: Galloni, non colluso né mai assimilato come integrante o fuoriuscito, con il PD.
Risorgimento Socialista avrebbe potuto validamente contribuire a questo sforzo, e comunque marcare una differenza nell'ambito della sinistra, configurandosi come forza autonoma, libera e portatrice di un progetto di riscatto nazionale, economico e sociale, di cui per altro Galloni è un degno rappresentante, e con cui lo stesso Risorgimento Socialista ha condiviso una delle più grandi assemblee, ma no, addirittura nega una sua sede a chi vuole discutere e confrontarsi, prima ancora di sostenere una sua candidatura a sindaco della capitale.
Care compagne e cari compagni, il progetto di una sinistra seria e condivisa che vuole concretamente mettere al primo posto la nascita di un soggetto politico socialista mirante ad una vera alternativa di sistema, avrebbe dovuto comportare delle tappe ben precise:
1)Una grande assemblea per definire linee, percorsi, contenuti e valori comuni. 2) Scelta di un nome di chiara identificazione Socialista. 3) Elezioni riservate agli iscritti per scegliere i candidati da presentare alle varie elezioni, con liste e nomi di ciascun movimento costituente.
In questo caso, tutti avrebbero dovuto poter competere, non solo i Civati, Fassina o via dicendo...di turno. E una volta elettone uno, lo si sarebbe dovuto sostenere.
Questa è democrazia, non feudalesimo politico.
UN NOME COME RISORGIMENTO SOCIALISTA SCELTO PER FARE IL RUOTINO DI SCORTA DELLA SINISTRA SGANGHERATA ITALIANA CHE PROCEDE PER LEADERUCOLI SPARSI E RICICLATI, ANZICHE' METTENDOSI TUTTA AL SERVIZIO DI UN PROGETTO SOCIALISTA COMUNE E CONDIVISO, SENZA ACCAMPARE CANDIDATURE CHE NON SIANO ELETTIVE, IN PRIMIS, ALL'INTERNO DI UN VASTO MOVIMENTO, NON PREDEFINITE, E' QUINDI NON SOLO RIDICOLO, MA GROTTESCO ED IDIOTA. PRENDE PER I FONDELLI TUTTI QUELLI CHE CI HANNO CREDUTO E CHE ANCORA CI STANNO DENTRO.
E' per questo che compagni come il sottoscritto e altri, non accettano di vestire ulteriormente la divisa del MILES GLORIOSUS SOCIALISTA, quello che fa tanto il gradasso, si gonfia più o meno come la rana della favola in cui essa, per competere con il bue, alla fine scoppia, anche se cammina con passo di formichina attenta ad ogni briciola che viene buttata sotto il tavolo apparecchiato per altri e più “ameni” scopi.
Si deve procedere oggi su scala transnazionale, con un movimento europeo che cresca ovunque per restituire vocazione popolare e democratica all'Europa, come ha ben configurato Varoufakis.
Per questo, si può lavorare in tempi più o meno lunghi, come laboratorio e prassi di ricerca, nell'impegno delle battaglie civili, contro le trivelle, contro le deforme costituzionali ed elettorali, senza rincorrere piccole e meschine prebende avanzate da qualche orticello di guerra amministrativo.
Sarebbe bastato sostenere Felice Besostri nelle sue battaglie ed impegnarsi anche per i finanziamenti necessari a tali lotte, facendo alla fine risultare un eventuale successo come prova concreta del Risorgimento del Socialismo Italiano.
Ma no, purtroppo, ci si ostina a perseguire obiettivi molto più terra terra e così, nel frattempo, per il terreno si lasciano compagni che non ci credono più, come il sottoscritto o come persino chi ha inventato il simbolo di Risorgimento Socialista, e probabilmente anche altri che hanno contribuito a fondarlo.
Un'altra occasione mancata, dopo altri tentativi tutti speculari a piccoli e meschini obiettivi elettorali. Si sconta la mancanaza di vero dibattito politico, per altro stoppato in partenza da astruse bannature senza senso, del tutto speculari a quelle che si criticano da parte del PSI nelle sue pagine ufficiali, si passa da un servilismo verso il PD, praticato da un PSI senza ormai alcuna originalità né concretezza, ad un altro servilismo verso i fuoriusciti dal PD, in una corsa spasmodica al cupio dissolvi, verso una fossa senza fondo, altro che Risorgimento!
Ciò nonostante, siamo certi che una grande idea è destinata a sopravvivere alla mancanza di collegialità e di quella leadership necessaria a farla risaltare e condividere di nuovo.
Ne siamo certi perché proprio quella idea ha inventato la collegialità come strumento di lotta ed ha espresso, già numerose volte in passato, grandi leadership che hanno pagato persino con la loro stessa vita il buon esempio incancellabile che ci hanno tramandato.
Ad maiora! Ad altiora, compagni!
Il Sol dell'Avvenire tramonta da una parte, per risorgere (Corbyn e Sanders lo stanno dimostrando) immancabilmente da un'altra!
Perché la sua Patria, da sempre, è il mondo intero!
We'll win!
Carlo Felici

2 commenti:

  1. Come dovevasi dimostrare: da un pallone gonfiato esce solo aria puzzolente !

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    1. Ogni riferimento a persone o fatti esistenti è puramente "causale"..

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