Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

lunedì 12 gennaio 2015

Io sono Charlie..Marx





Sulla tragica vicenda della strage di giornalisti in Francia è in corso un alluvione di inchiostro, è dunque difficile sottrarsi al rischio di aumentare la “piena”, vorremmo invece cercare di contenerla nei limiti di un'analisi quasi telegrafica che possa restituirci almeno un buon senso e una ragione tali, non tanto da esaltare le “magnifiche sorti e progressive” di un Occidente sempre più avvitato su se stesso, al punto da sostituire la sua O iniziale con una A, quanto piuttosto affinché siano capaci di restare indenni nel diluvio di parole della strategia di “distrazione di massa” che da un pezzo accompagna quella di distruzione di massa che viene operata altrove, un po' più lontano dai nostri schermi televisivi.

La presenza di Netanyau che sfila a Parigi è il simbolo più emblematico di tutto ciò: dell'applicare cioè in patria la distruzione di massa, e altrove invece la distrazione di massa.

Vi si è sottratto Obama, ma non sappiamo se consapevolmente e di sua iniziativa, oppure perché sconsigliato dai suoi servizi segreti, che forse hanno ridotto di un certo livello la fiducia in quelli francesi. Gli unici, per altro a spiccare in questa tristissima vicenda per scarsa efficienza ed affidabilità.

Che la sede del giornale e dei giornalisti colpiti fosse un bersaglio nel mirino di certo islamismo terroristicamente militarizzato, era infatti noto da tempo, e l'ultima vignetta-sfida profetica lo dimostra ampiamente. Il sospetto è però anche che quella profezia-sfida potesse essere proprio una provocazione per fare uscire allo scoperto certi gruppi e colpirli meglio. Se è così, bisogna dire che il fallimento è stato disastroso e grottesco. Ma lasciamo perdere il complottismo e concentriamoci sui fatti.


Che l'ISIS e i suoi scherani siano aiutati e tenuti in piedi non solo da alcuni paesi arabi oltranzisti, ma anche da servizi segreti di paesi dell'Occidente che hanno come mira principale quella di tenere alta la tensione al punto da giustificare la permanenza dell'unico gendarme armato possibile, con tutta la sua potenza di fuoco, nel Mediterraneo, è un fatto abbastanza acclarato.

La stessa Francia ha permesso che venissero arruolati migliaia di fondamentalisti islamici da spedire in Libia e in Siria, ed è facile immaginare che questi ultimi potessero organizzarsi più o meno clandestinamente in territorio francese prima di partire, così come che possano avere considerato di usare le stesse basi organizzative per altri scopi. Ovviamente fa comodo credere che i terroristi assassini, per altro ammazzati quasi subito e che, per questo, non parleranno più, provengano dalla Siria, affinché una certa opinione pubblica si convinca che intervenire in Siria sia necessario per prevenire che altri si organizzino per compiere imprese simili.

La figura dei governi che si sono recentemente susseguiti al governo della Francia non è certo quella di aver brillato per capacità strategiche oppure per aver valorizzato il ruolo di una comunità a cui per altro politicamente, economicamente e monetariamente la Francia tuttora appartiene: la cosiddetta Unione Europea, del tutto incapace di esercitare un vero ruolo autonomo strategico nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. La goffa grandeur di Sarkozy, per altro imitata pedissequamente da Hollande, in pieno stile da seconda internazionale dell'armiamoci e partite, si è miseramente infranta nella incapacità di prevenire questo eccidio, che fa apparire i servizi segreti francesi come dei dilettanti e dei peracottari, per altro derisi dallo stesso Netanyahu. Nè la Le Pen dimostra di saper approfittare di questa debolezza trasversale, se torna a cavalcare slogan da vecchia repubblica di Vichy come quelli sulla pena di morte. La pena di morte c'è e c'era nella nazione tuttora più esposta (almeno così dicono) al terrorismo fondamentalista islamista: gli USA, ma non ha tolto un pelo né dalla barba e né dai baffi degli artifici di tali sciagure.

Nessuna pressione ha fatto l'Occidente e tanto meno la Francia proprio presso Netanyau per convincerlo a sostenere Abu Mazen nella lotta contro Hamas che, a questo punto, ci appare come il “miglior nemico” dei falchi israeliani che vorrebbero risolvere la questione dello stato palestinese con l'estinzione per bombe dei palestinesi stessi. Molto meglio minacciare sanzioni al suo governo che a quello russo, che non ci risulta stia spianando alcun territorio a suon di bombe, anzi, con tutto che si possa considerare e a ragione Putin un inossidabile autocrate, sta accadendo l'esatto contrario. E' il governo ucraino, che pretende addirittura di riscrivere la storia non solo presente ma anche quella passata, costata decine di milioni di morti solo nell'URSS, che sta sistematicamente spianando i territori russofoni che gli resistono a suon di bombe e con la tacita complicità di tutto l'Occidente.

Seminare vento, da che mondo è mondo, equivale a raccogliere tempeste, sempre più improvvise e immediate in quest'epoca non solo di cambiamenti climatici ma anche di mutamenti geopolitici repentini.

A margine di tutto ciò, nel merito specifico delle vignette-sfida dei giornalisti barbaramente assassinati, se ne sono dette di tutti i colori e non vorremmo aggiungere altre pietose bestialità a quelle già ampiamente diffuse. Ci basti rilevare che la triste vicenda dei giornalisti di Charlie Ebdo, ci ha fatto capire quanto sia cinica e bacchettona quella buona parte della sinistra che mancava poco che avesse dichiarato..."se lo sono voluto"..mascherandosi dietro il disgusto per la "blasfemia". Purtroppo molti di coloro che ne fanno parte o sono ex preti, o preti mancati, e come appunto certi preti dicevano all'epoca di Pio IX quando qualcosa o qualcuno veniva scoperto, potremmo concludere con un: “bono a sapesse”..oppure più semplicemente con un popolaresco: “se sapeva”.

Il buon gusto o il cattivo gusto, e le eventuali volgarità annesse, con le blasfemie c'entrano come il cavolo che esce fuori dal cestino della merenda, e meno che mai con la legge del taglione.

Ogni sura del Corano inizia con “Nel nome di Dio, compassionevole e misericordioso”, un Dio che non solo gli arabi ma anche gli ugonotti sanno che non si può né si deve rappresentare in immagine, blasfema dunque non può essere mai la caricatura di una idolatria.

Blasfema è piuttosto l'ipocrisia e la oceanica iprocrisia lo è ancora di più quando mette in campo una manifestazione che ignora completamente le cause globali che determinano il crescere di quella disperazione e di quel nichilismo di cui si nutre la violenza cieca e il terrore.

Noi preferiamo dunque concentrarci ancora proprio su quelle cause strutturali anziché farci distrarre per l'ennesima volta dalle conseguenze sovrastrutturali della diseguaglianza e dell'emarginazione sociale, destinate oggi a colpire interi stati e intere moltitudini in ogni stato, che con un modello neoliberista a senso unico turbocapitalista, neocoloniale ed imperialista determinano e determineranno sempre di più l'espandersi di quella violenza, purtroppo, come è sempre accaduto, che prelude ed accompagna quelle guerre che occorrono al capitalismo per rigenerarsi nelle sue crisi endemiche, congenite e connaturate a se stesso.

Ecco perché a coloro che si stampano pure sulla fronte lo slogan “Io sono Charlie Hebdo” noi preferiamo tuttora replicare stampandoci nella mente e nel cuore: “Io sono Carlo Marx”.

C.F.

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