Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

mercoledì 2 ottobre 2013

Ercolino sempre al centro

                                                     


Potranno dirgliene di tutti i colori, però Berlusconi sta dimostrando di uscire sconfitto ma non a capo chino, anche dalle terribili vicissitudini giudiziarie e politiche che lo hanno investito di recente. 
La nostra opinione è che la sua parabola discendente sia iniziata circa tre anni fa, quando negò il suo aiuto al suo “amico” Gheddafi, a cui baciò pure la mano, (tralascio di dire con quale “stile” in “camera caritatis”), da allora, e cioè da quando poteva presentarsi all'Europa e al mondo con un inossidabile asse politico-energetico Putin-Gheddafi, la sua è stata una terribile e rapida parabola discendente. L'errore di concedere basi militari per attaccare la Libia in una vera e propria guerra di aggressione aerea, tale fu infatti l'interpretazione guerrafondaia ed imperialista del cosiddetto “rispetto della no-fly zone”, lo portò prima all'isolamento internazionale, poi all'attacco scandalistico e infine a quello speculativo che fu come affondare il coltello nel burro.
Il pretesto di attaccare il suo governo bastò per indebolire l'Italia, mediante il crollo degli ultimi argini legislativi e sindacali alla rovinosa tendenza a distruggere i diritti residui dei lavoratori, aprendo così un'autostrada per un futuro saccheggio di risorse energetiche, economiche, finanziarie e patrimoniali, includenti quelle di ogni cittadino italiano, a partire dalla sua casa..o dalle isole incontaminate della nostra natura più bella.
La caduta di Berlusconi non è stata però voluta del tutto, non fino alla sua eliminazione, prima occorreva infatti che fosse vanificata sul nascere ogni eventuale alternativa politica al suo modello di governo. Era necessario, infatti, impedire preventivamente ogni eventuale alternativa di sinistra e persino di centrosinistra, non parliamo poi di alternativa socialista in un paese in cui verso tale nome esiste una sorta di damnatio memoriae.
Prima di tutto, bisognava garantire il perdurare di un inossidabile assetto centrista fortemente compatibile con le esigenze del monoteismo dei mercati, con i grandi potentati economici e con le mire egemoniche dell'imperialismo occidentale.
Berlusconi quindi andava utilizzato, adoperando però al contempo contro di lui, come ormai è costume abituale di questo sgangherato paese, l' “arma letale” del ricatto giudiziario, facendogli magari supporre cioè che si sarebbe salvato dai suoi guai se fosse stato “docile” ed avesse prima accettato e poi sostenuto il “tutoraggio massacratore montiano” e in seguito, una volta tolto di mezzo ciò che non poteva essere legittimato dalla “parvenza elettorale” (diciamo parvenza perché una legge elettorale come la nostra è l'antitesi di ogni concreta democrazia), lo si sarebbe invitato, in mancanza di alternative, a sostenere una sorta di governo “ombra” rispetto a quello tedesco..una sorta di “copia” in formato brancaleonico e comics, della grande coalizione targata Grosse Deutschland. A garanzia di tutto ciò, si è provveduto a fa rieleggere l'unico presidente mai rieletto in Italia, e nonostante sia più vecchio di Fidel Castro e persino del papa che si è dimesso per limiti di età. Pare dunque che sia Cuba che il Vaticano, esempi di sistemi non proprio “modello” per capacità di rinnovamento, si siano persino dimostrati all'avanguardia rispetto ad un sistema imbalsamato e incartapecorito come il nostro.
L'ultimo sussulto di dignità Berluconi lo ha avuto quando si è sentito “tradito” dalla irrevocabile condanna che gli è piovuta sul collo, e quando così ha visto franare una diga che potrebbe inondarlo e sommergerlo definitivamente se ne seguissero di ulteriori.
Però, e qui bisogna riconoscere che ha avuto dignità e coraggio, non è scappato, è rimasto al suo posto, ascoltando ed accettando di fatto il verdetto, anche se immancabilmente lo ha fortemente criticato ed attaccato. Non ha nemmeno voluto fare il “martire”, ma ha semplicemente continuato a giocarsi quelle carte che, a suo avviso, avrebbe potuto tirar fuori da una manica negli ultimi tempi diventata fin troppo larga, date le continue polemiche e defezioni dal suo schieramento. Forte del fatto di aver dimostrato ai suoi, per l'ennesima volta in ben 20 anni, che solo la sua permanenza come leader avrebbe potuto impedire una larga vittoria nelle elezioni politiche del Partito Democratico; e ci è riuscito, perché il PD ha vinto le elezioni ed ottenuto alla Camera il premio di maggioranza solo grazie ad una coalizione: “Italia bene comune” che lo stesso PD ha subito dopo rinnegato. Una vittoria quindi meno che di Pirro.
In tali condizioni, dopo avere sbattuto in faccia la porta del governo (concedendo solo il misero contentino della Presidenza della Camera all'alleato appena tradito: SEL) ai suoi compagni di cordata elettorale, dopo avere rinnegato e vanificato l'obolo elettorale degli elettori del PD alle primarie che avevano votato Bersani, dopo che non solo Grillo ma anche lo stesso Bersani avevano chiuso ogni possibilità di una eventuale alleanza politica anche solo su alcuni punti specifici e vitali come il varo di una nuova legge elettorale, insomma, dopo una serie di giravolte che hanno fatto rivoltare abbondantemente lo stomaco di molti elettori del PD, questo partito ha deciso di giocarsi l'ultimo jolly: quello di un governo Letta che andasse a fare il safari e la caccia grossa in mezzo ai “berluscones”, incassando intanto la fiducia dei mercati e della promettente keiserina Merkel, per continuare a far “galleggiare” l'Italia in pieno stile democristiano, senza minimamente intaccare né i privilegi della casta al potere né la pandemia da mancanza di lavoro che ha ormai desertificato il futuro di circa due generazioni di giovani.
Per questo, si è tergiversato per mesi intorno solo a due questioni: IMU e IVA, dal modico valore di circa 4 miliardi, usandole come arma di distruzione del consenso di massa dell'uno o dell'altro schieramento, consapevoli che tanto sarebbe già stato tutto deciso dai potentati europei, senza minimamente dismettere opere faraoniche ed inutili come la TAV, o il MUOS, senza sostanzialmente ridurre le esorbitanti e perduranti spese militari, senza toccare in alcun modo le pensioni d'oro che, da sole, se ridotte drasticamente a “soli” 5000 euro al mese, avrebbero fruttato circa il doppio di IVA e IMU messe insieme. Con qualche misero contentino qua e là, promettendo di non toccare con altri tagli la scuola (che è ormai al collasso) e abolendo per ora solo la prima rata dell'IMU sulla prima casa. L'IVA no, non potendo non aumentarla, la compagine inciucista si è inventata una mezza crisi di governo finta per potersi solo rimpallare le responsabilità con reciproche invereconde accuse, salvo poi rimettersi tutti insieme nella grande abbuffata governativa, contenti e coglionando ancora solo il popolo italiota, benedetti, come sempre dal papa-re Napolitano ed inossidabilmente saldati ciascuno alla sua poltrona presumibilmente fino al 2015.
Per mantenere fermo Berlusconi su più miti consigli si è addirittura inventato un gruppo parlamentare finto che però, senza i soldi del Cavaliere, non starà in piedi di sicuro a lungo.
In compenso, contando di poter replicare il continuum di un'altra vittoria finta (poiché ottenuta solo avendo perso meno del suo avversario, ma lo stesso con una perdita secca di centinaia migliaia di voti) avuta nelle elezioni amministrative, è il PD che ora mira a “restare in piedi” come un famoso personaggio di Carosello, forse noto solo agli ultracinquantenni: Ercolino che le prendeva da tutte le parti, ma, essendo di gomma, non andava mai al tappeto. Premio dato per fedeltà ai consumatori di stracchini, formaggini e mozzarelle che ci pare un degno emblema di un partito senza consistenza ideologica, culturale e politica, ma tenuto in piedi, sempre e comunque, da indiscutibili e straripanti interessi trasversali.
Il PD oggi porta a casa circa 24 trofei dal suo “safari” nel centrodestra, tanti sono gli wanted for treason scappati da Berlusconi che minacciava di sfilare la poltrona di sotto al loro culo parlamentare, per sbatterli di nuovo in strada a fare campagna elettorale, con prospettive incerte.
Un trofeo che però sa molto di “palude” e che, al cambiare dei venti mefitici, non è detto che resti in bella mostra nei salotti buoni del “fu centrosinistra”. 
Eh già, perché con questi chiari di luna (ma forse sarebbe meglio dire “ululati alla luna” pallida del potere) il centrosinistra non esiste più né potrà più esistere in mancanza di una sinistra da azzerare in partenza.
La stagione del centrosinistra e di "Italia bene comune" è definitivamente tramontata.
Manca paurosamente una sinistra democratica e convincente che possa fare da contrappeso a questa deriva democristiana del PD
Chi pensava ed auspicava una mutazione in senso socialdemocratico di questo partito può ora serenamente seppellire ogni speranza..lasciate ogni speranza o voi che entrate nel PD.
A sinistra c'è ormai solo il vuoto in Italia e, insieme ad esso, l'horror vacui della incapacità di colmarlo, frutto di una stagione storica senza ideali, senza ideologie o autentici valori culturali e politici, senza il coraggio di rischiare per riaffermarli, senza soprattutto ciò che vince nell'unico continente al mondo in cui la sinistra governa e "fa la differenza", con la libertà, con la giustizia sociale, con la crescita economica, e soprattutto contrastando validamente ogni tendenza imperialista. In quella "fine del mondo" vecchio da cui proviene un "papa nuovo" che parla di lavoro e di diritti sociali ed individuali per tutti, senza alcuna discriminazione.
Quel continente dove il Socialismo, aggiornato in Ecosocialismo, è ancora un'alternativa valida, viva e vitale, e verso il quale dovremmo almeno sollevare lo sguardo, se almeno sapessimo guardare un po' al di là del nostro fin troppo lungo naso.

C.F.


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