Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

martedì 1 ottobre 2013

La ferocia e il debutto




La vita del governo Letta sembra appesa ad un filo, ma in realtà il filo che lega questo governo al precedente è meno sottile di quanto si possa credere o supporre e nonostante le tanto sbandierate velleità di voler apportare alcune modifiche al massacro sociale operato con la riforma Fornero.
Il cosiddetto decreto del “fare” si appresta ad avere un effetto tanto “minimalista” che, al confronto, un'opera di Beckett come En attendant Godot appare davvero come la migliore rappresentazione del programma di governo, specialmente considerando tutto ciò che si è detto di voler fare e che è stato o rimandato o mai nemmeno preso in considerazione.
Mesi buttati ad accapigliarsi soprattutto su IMU e IVA, con l'unico misero risultato di aver fatto di 4 miliardi da reperire solo un'arma di squallido ricatto verso un paese prostrato dalla recessione, dall'impoverimento e soprattutto dalla disoccupazione.
Con un centrosinistra che minacciava in continuazione il ripristino dell'IMU se fosse caduto Letta e un centrodestra che, a sua volta ha minacciato e poi messo in atto (probabilmente per finta) le dimissioni in blocco se non fosse stata garantita a Berlusconi la salvezza dai suoi guai giudiziari.
Quattro miliardi usati come una clava agitata sulla testa degli italiani..che ha già finito per fare dolorosi bernoccoli in abbondanza con l'aumento automatico dell'IVA seguito alla dipartita dei ministri del centrodestra e al mancato varo del decreto che avrebbe potuto, non scongiurarla, ma solo rinviarla a Gennaio, come dire: giusto in tempo per posticipare il ricatto a dopo l'arrivo di Babbo Natale..
Una incredibile farsa sta pietosamente occupando la scena politica nostrana, con dichiarazioni demenziali da parte di tutti, compreso qualche esponente di sinistra (maddeché?) che sembra addirittura preferire Monti a Letta..
Tutto questo accade senza minimamente intaccare i privilegi di chi in questo paese si è distinto più per servilismo, inefficienza, corruzione e smania di potere, piuttosto che per il vero servizio prestato alla comunità.
Abbiamo ben 13 miliardi di pensioni d'oro che, ridotte alla modica somma di 5000 euro al mese, quando di media quella della stragrande maggioranza degli italiani si aggira intorno ai 1000, frutterebbero circa 7 miliardi di risparmio, e cioè quasi il doppio di ciò che occorrerebbe per scongiurare IMU e Iva messe insieme.
Ma no, anzi, si infierisce sui più deboli con il perdurare di norme demenziali e discriminatorie oltre che ferocemente antisociali ed inumane, come quella che prevede, in base alla riforma-sanguisuga Fornero, che i donatori di sangue, i disabili con legge 104 o coloro che li assistono e persino i genitori che hanno deciso di restare volontariamente con i figli, debbano essere schiavizzati e costretti a lavorare più del dovuto per "recuperare" il tempo dei permessi fruiti se vogliono avere una pensione normale, altrimenti ne avranno una irrimediabilmente decurtata.
C'è da chiedersi se un governo nazista sarebbe stato capace di fare tanto, sicuramente uno fascista non lo avrebbe fatto, dato che fu proprio Mussolini ad abbassare l'età pensionistica in Italia.
Questa sarebbe l'Europa del progresso e della solidarietà sociale? Della democrazia dei diritti umani con cui si arriva persino a bacchettare Cuba?
No, questo è un sistema assolutista e rigidamente plutocratico, in cui anche coloro che si dicono “socialisti europei” sono complici di tiranniche azioni crudelmente antisociali nei confronti dei popoli più poveri e verso i più deboli tra i più poveri. Sono altresì responsabili della chiusura degli ospedali, delle scuole, delle mense scolastiche e persino delle università perite sotto la scure degli implacabili tagli.
Pare infatti, addirittura, che uno dei principali sponsor di Letta sia proprio il socialista europeo Shulz
Qualcuno forse sta anche progettando una nuova strategia della tensione, magari infiltrando i soliti falsi terroristi “stabilizzatori” nelle file dei movimenti di protesta, per alzare il livello dello scontro ed impedire sul nascere ogni forma di eventuale dissenso o, soprattutto, che esso si saldi, a macchia d'olio, in una nuova “primavera dei popoli europei”, in un nuovo 1848.
Non si illudano i tecnocrati europei, sarà solo questione di tempo, ma, con il perdurare di questo assolutismo monetario e soprattutto con l'irrigidirsi di questa feroce indifferenza sociale, nuovi patrioti sorgeranno e saranno implacabili, e non ci sarà nulla in grado di fermarli, così come non ci fu nulla che impedì di sconfiggere lo strumento più avanzato di repressione poliziesca e militare predisposto dopo il Congresso di Vienna: la Santa Alleanza.
I patrioti mazziniani furono considerati terroristi prima di essere riconosciuti come eroi, lo stesso Mazzini fu costretto a morire in clandestinità, dallo stato sabaudo massacratore del Meridione.
Così, chi oggi minaccia e imprigiona il dissenso o lo tortura in carcere, prima o poi, farà la fine degli sgherri di allora.
Si va infatti configurando una realtà sociale fatta di paesi, in primis il nostro, in cui più del 40% dei giovani è condannato alla disoccupazione cronica e non ha altra alternativa che prostituirsi al migliore offerente, nella stragrande maggioranza dei casi corrotto, criminale ed in combutta con amministratori e governanti altrettanto infami, beceri e corrotti.
Questi giovani, prima o poi, capiranno, come lo capirono un tempo i loro avi, scrivendolo sui loro neri stendardi, che bisogna necessariamente poter vivere lavorando o saper morire combattendo.
Persino questo papa ha saputo raccogliere e rilanciare il grido dei disperati della terra e delle masse emarginate delle società votate al monoteismo mammonico dei mercati, gridando senza mezze misure: Comandano i soldi! Comanda il denaro! Comandano tutte queste cose che servono a lui, a questo idolo. E cosa succede? Per difendere questo idolo si ammucchiano tutti al centro e cadono gli estremi, cadono gli anziani perché in questo mondo non c’è posto per loro! Alcuni parlano di questa abitudine di "eutanasia nascosta", di non curarli, di non averli in conto… "Sì, lasciamo perdere…". E cadono i giovani che non trovano il lavoro e la loro dignità. Ma pensa, in un mondo dove i giovani - due generazioni di giovani - non hanno lavoro. Non ha futuro questo mondo. Perché? Perché loro non hanno dignità! E’ difficile avere dignità senza lavorare. Questa è la vostra sofferenza qui. Questa è la preghiera che voi di là gridavate: "Lavoro", "Lavoro", "Lavoro".
Una preghiera che però può anche diventare facilmente un grido di battaglia.
Non vogliamo la violenza, sappiamo altresì che è socraticamente meglio subire il male piuttosto che esercitarlo o diventarne complici e allora, se questo è vero, concretamente, dovremo anche dedurne il fatto che quando il male continua ad essere esercitato con l'esigenza di un voto finto, dovuto ad una legge elettorale antidemocratica e palesemente oligarchica, è un imperativo categorico considerare di non doversi rassegnare a ciò che si vorrebbe far credere “male minore”, ma è piuttosto indispensabile non diventare complici ed esecutori di quel male.
Con quel “male elettorale” infatti si concede a parlamenti feroci di legiferare crudelmente contro chi è più debole ed indifeso. Meglio dunque non lasciarsi “contagiare”
Chi può dunque preghi, chi non può, lotti e lo faccia senza alcuna paura né requie..nonostante il desolante panorama politico e la perdurante desertificazione di ogni iniziativa autenticamente rivoluzionaria ed innovatrice, i segnali di vitalità ci sono anche quando i media asserviti al potere vogliono farli sembrare “eversivi”.
 Dobbiamo legittimamente difenderci da quella violenza che è intrinseca ad un sistema inumano, il quale procede con fredda determinazione. Con esso si manifesta l'arcano e l'orrore, oggi rappresentato dalla volontà di potenza con la quale si pretende di eternizzare un contingente votato alla dismisura e alla distruttività che ne consegue, quasi che il tempo stesso fosse destinato ad essere schiavizzato, con i più poveri e deboli della terra, con i giovani e gli anziani, con il passato e il futuro dell'umanità, aggiogandolo ad un presente senza speranza, inchiodato al rigore di una assoluta mancanza di alternative.
Il rivoluzionario però (perché oggi in Europa è tempo impellente di autentici rivoluzionari) non ha fretta né paura: né di torture, né di morte o di carcere, e tanto meno di vecchiaia o di malattia.
Come scriveva infatti Carlo Rosselli: Dalla calma risoluta del rivoluzionario si misura la sua forza. Egli è tanto sicuro della bontà della sua causa che accetta con serenità il trascorrere degli anni e anche la propria morte prima che la battaglia sia vinta, nella certezza che altri la proseguiranno”  Egli dunque non teme nemmeno il tempo.
Per un autentico rivoluzionario infatti il “principio speranza” non si esaurisce mai, esso è consustanziale al tempo e alla sua stessa vita, che gli appare così come un perenne debutto.
E ciò che oggi accade per coloro che non abbandonano mai tale principio è appunto un “debutto”
Ce n'est qu'un debutcontinuons le combat

C.F.

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