Potranno
dirgliene di tutti i colori, però Berlusconi sta dimostrando di uscire sconfitto ma non a capo chino, anche dalle terribili vicissitudini giudiziarie e politiche che
lo hanno investito di recente.
La nostra
opinione è che la sua parabola discendente sia iniziata circa tre anni fa,
quando negò il suo aiuto al suo “amico” Gheddafi, a cui baciò
pure la mano, (tralascio di dire con quale “stile” in “camera
caritatis”), da allora, e cioè da quando poteva presentarsi
all'Europa e al mondo con un inossidabile asse politico-energetico
Putin-Gheddafi, la sua è stata una terribile e rapida parabola
discendente. L'errore di concedere basi militari per attaccare la
Libia in una vera e propria guerra di aggressione aerea, tale fu
infatti l'interpretazione guerrafondaia ed imperialista del
cosiddetto “rispetto della no-fly zone”, lo portò prima
all'isolamento internazionale, poi all'attacco scandalistico e infine
a quello speculativo che fu come affondare il coltello nel burro.
Il pretesto
di attaccare il suo governo bastò per indebolire l'Italia, mediante
il crollo degli ultimi argini legislativi e sindacali alla rovinosa
tendenza a distruggere i diritti residui dei lavoratori, aprendo così
un'autostrada per un futuro saccheggio di risorse energetiche,
economiche, finanziarie e patrimoniali, includenti quelle di ogni
cittadino italiano, a partire dalla sua casa..o dalle isole
incontaminate della nostra natura più bella.
La caduta
di Berlusconi non è stata però voluta del tutto, non fino alla sua
eliminazione, prima occorreva infatti che fosse vanificata sul
nascere ogni eventuale alternativa politica al suo modello di
governo. Era necessario, infatti, impedire preventivamente ogni eventuale
alternativa di sinistra e persino di centrosinistra, non parliamo poi
di alternativa socialista in un paese in cui verso tale nome esiste
una sorta di damnatio memoriae.
Prima di
tutto, bisognava garantire il perdurare di un inossidabile assetto
centrista fortemente compatibile con le esigenze del monoteismo dei
mercati, con i grandi potentati economici e con le mire egemoniche
dell'imperialismo occidentale.
Berlusconi
quindi andava utilizzato, adoperando però al contempo contro di lui, come ormai è costume abituale di
questo sgangherato paese, l' “arma letale” del ricatto
giudiziario, facendogli magari supporre cioè che si sarebbe salvato
dai suoi guai se fosse stato “docile” ed avesse prima accettato e poi sostenuto il “tutoraggio massacratore montiano” e in seguito, una volta
tolto di mezzo ciò che non poteva essere legittimato dalla “parvenza
elettorale” (diciamo parvenza perché una legge elettorale come la
nostra è l'antitesi di ogni concreta democrazia), lo si sarebbe
invitato, in mancanza di alternative, a sostenere una sorta di
governo “ombra” rispetto a quello tedesco..una sorta di “copia”
in formato brancaleonico e comics, della grande coalizione targata Grosse
Deutschland. A garanzia di tutto ciò, si è provveduto a fa
rieleggere l'unico presidente mai rieletto in Italia, e nonostante
sia più vecchio di Fidel Castro e persino del papa che si è dimesso
per limiti di età. Pare dunque che sia Cuba che il Vaticano, esempi
di sistemi non proprio “modello” per capacità di rinnovamento,
si siano persino dimostrati all'avanguardia rispetto ad un sistema
imbalsamato e incartapecorito come il nostro.
L'ultimo
sussulto di dignità Berluconi lo ha avuto quando si è sentito
“tradito” dalla irrevocabile condanna che gli è piovuta sul
collo, e quando così ha visto franare una diga che potrebbe
inondarlo e sommergerlo definitivamente se ne seguissero di
ulteriori.
Però, e
qui bisogna riconoscere che ha avuto dignità e coraggio, non è
scappato, è rimasto al suo posto, ascoltando ed accettando di fatto
il verdetto, anche se immancabilmente lo ha fortemente criticato ed
attaccato. Non ha nemmeno voluto fare il “martire”, ma ha
semplicemente continuato a giocarsi quelle carte che, a suo avviso,
avrebbe potuto tirar fuori da una manica negli ultimi tempi diventata
fin troppo larga, date le continue polemiche e defezioni dal suo
schieramento. Forte del
fatto di aver dimostrato ai suoi, per l'ennesima volta in ben 20
anni, che solo la sua permanenza come leader avrebbe potuto impedire
una larga vittoria nelle elezioni politiche del Partito Democratico;
e ci è riuscito, perché il PD ha vinto le elezioni ed ottenuto alla
Camera il premio di maggioranza solo grazie ad una coalizione:
“Italia bene comune” che lo stesso PD ha subito dopo rinnegato.
Una vittoria quindi meno che di Pirro.
In tali
condizioni, dopo avere sbattuto in faccia la porta del governo
(concedendo solo il misero contentino della Presidenza della Camera
all'alleato appena tradito: SEL) ai suoi compagni di cordata
elettorale, dopo avere rinnegato e vanificato l'obolo elettorale
degli elettori del PD alle primarie che avevano votato Bersani, dopo
che non solo Grillo ma anche lo stesso Bersani avevano chiuso ogni
possibilità di una eventuale alleanza politica anche solo su alcuni
punti specifici e vitali come il varo di una nuova legge elettorale,
insomma, dopo una serie di giravolte che hanno fatto rivoltare
abbondantemente lo stomaco di molti elettori del PD, questo partito
ha deciso di giocarsi l'ultimo jolly: quello di un governo Letta che
andasse a fare il safari e la caccia grossa in mezzo ai
“berluscones”, incassando intanto la fiducia dei mercati e della
promettente keiserina Merkel, per continuare a far “galleggiare”
l'Italia in pieno stile democristiano, senza minimamente intaccare né
i privilegi della casta al potere né la pandemia da mancanza di
lavoro che ha ormai desertificato il futuro di circa due generazioni
di giovani.
Per questo,
si è tergiversato per mesi intorno solo a due questioni: IMU e IVA,
dal modico valore di circa 4 miliardi, usandole come arma di
distruzione del consenso di massa dell'uno o dell'altro schieramento,
consapevoli che tanto sarebbe già stato tutto deciso dai potentati
europei, senza minimamente dismettere opere faraoniche ed inutili
come la TAV, o il MUOS, senza sostanzialmente ridurre le esorbitanti
e perduranti spese militari, senza toccare in alcun modo le pensioni
d'oro che, da sole, se ridotte drasticamente a “soli” 5000 euro
al mese, avrebbero fruttato circa il doppio di IVA e IMU messe
insieme. Con qualche misero contentino qua e là, promettendo di non
toccare con altri tagli la scuola (che è ormai al collasso) e
abolendo per ora solo la prima rata dell'IMU sulla prima casa. L'IVA
no, non potendo non aumentarla, la compagine inciucista si è
inventata una mezza crisi di governo finta per potersi solo
rimpallare le responsabilità con reciproche invereconde accuse,
salvo poi rimettersi tutti insieme nella grande abbuffata
governativa, contenti e coglionando ancora solo il popolo italiota,
benedetti, come sempre dal papa-re Napolitano ed inossidabilmente
saldati ciascuno alla sua poltrona presumibilmente fino al 2015.
Per
mantenere fermo Berlusconi su più miti consigli si è addirittura
inventato un gruppo parlamentare finto che però, senza i soldi del
Cavaliere, non starà in piedi di sicuro a lungo.
In
compenso, contando di poter replicare il continuum di un'altra
vittoria finta (poiché ottenuta solo avendo perso meno del suo
avversario, ma lo stesso con una perdita secca di centinaia migliaia
di voti) avuta nelle elezioni amministrative, è il PD che ora mira a
“restare in piedi” come un famoso personaggio di Carosello, forse
noto solo agli ultracinquantenni: Ercolino che le prendeva da tutte
le parti, ma, essendo di gomma, non andava mai al tappeto. Premio
dato per fedeltà ai consumatori di stracchini, formaggini e
mozzarelle che ci pare un degno emblema di un partito senza
consistenza ideologica, culturale e politica, ma tenuto in piedi,
sempre e comunque, da indiscutibili e straripanti interessi
trasversali.
Il PD oggi
porta a casa circa 24 trofei dal suo “safari” nel centrodestra,
tanti sono gli wanted for treason scappati da Berlusconi che
minacciava di sfilare la poltrona di sotto al loro culo parlamentare,
per sbatterli di nuovo in strada a fare campagna elettorale, con
prospettive incerte.
Un trofeo
che però sa molto di “palude” e che, al cambiare dei venti
mefitici, non è detto che resti in bella mostra nei salotti buoni
del “fu centrosinistra”.
Eh già,
perché con questi chiari di luna (ma forse sarebbe meglio dire
“ululati alla luna” pallida del potere) il centrosinistra non
esiste più né potrà più esistere in mancanza di una sinistra da
azzerare in partenza.
La stagione del centrosinistra e di "Italia bene comune" è definitivamente tramontata.
Manca paurosamente una sinistra democratica e convincente che possa fare da contrappeso a questa deriva democristiana del PD
Chi pensava ed auspicava una mutazione in senso socialdemocratico di questo partito può ora serenamente seppellire ogni speranza..lasciate ogni speranza o voi che entrate nel PD.
A sinistra c'è ormai solo il vuoto in Italia e, insieme ad esso, l'horror vacui della incapacità di colmarlo, frutto di una stagione storica senza ideali, senza ideologie o autentici valori culturali e politici, senza il coraggio di rischiare per riaffermarli, senza soprattutto ciò che vince nell'unico continente al mondo in cui la sinistra governa e "fa la differenza", con la libertà, con la giustizia sociale, con la crescita economica, e soprattutto contrastando validamente ogni tendenza imperialista. In quella "fine del mondo" vecchio da cui proviene un "papa nuovo" che parla di lavoro e di diritti sociali ed individuali per tutti, senza alcuna discriminazione.
Quel continente dove il Socialismo, aggiornato in Ecosocialismo, è ancora un'alternativa valida, viva e vitale, e verso il quale dovremmo almeno sollevare lo sguardo, se almeno sapessimo guardare un po' al di là del nostro fin troppo lungo naso.
C.F.
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