Leggere
ieri, sul sito di Utopia Rossa che Roberto Massari già dal 2007
scrisse ripetutamente a Grillo per offrigli prima la prefezione ad un
bel libro sui Forchettoni Rossi (la cosiddetta “sottocasta della
sinistra radicale”) e poi chiedendo addirittura di parlarne perché
“ci sei rimasto solo tu” sebbene non avesse mai ricevuto una
risposta, mi ha seriamente disorientato.
Ma
come? Mi sono chiesto, uno dei pochissimi movimenti che ancora con
coerenza e trasparenza cristallina portano avanti una lotta di classe
impostata su canoni marxiani e senza far sconti a nessuno, già da
allora ammiccava a colui che di Marx e di lotta di classe pare che
non senta nemmeno l'odore?
E
se qualcuno volesse ribadire che questi sono concetti assai “datati”,
si rilegga un articolo uscito di recente su Time e si ricrederà, in
esso, tra l'altro, vi è scritto a chiare lettere che “With
the global economy in a protracted crisis, and workers around the
world burdened by joblessness, debt and stagnant incomes, Marx’s
biting critique of capitalism — that the system is inherently
unjust and self-destructive — cannot be so easily dismissed.
Marx theorized that the capitalist system would inevitably impoverish
the masses as the world’s wealth became concentrated in the hands
of a greedy few, causing economic crises and heightened conflict
between the rich and working classes. “Accumulation of wealth at
one pole is at the same time accumulation of misery, agony of toil,
slavery, ignorance, brutality, mental degradation, at the opposite
pole,” Marx wrote.
A
growing dossier of evidence suggests that he may have been right”
Insomma
un crescente cumulo di dati evidenti suggerisce che Marx può avere
avuto ragione.
Un
riconoscimento che non è poco se scritto da fonti che non diremmo
siano proprio di provenienza marxista ortodossa.
Però
dubitiamo seriamente che i nostri politici leggano tali articoli, sia
che essi siano posizionati a sinistra sia che lo siano a destra e sia
che escano all'improvviso dal cilindro presidenziale della saggezza
emergenziale.
E
Grillo? Che ne dice? Perché sarebbe ritenuto qualificato da un
gruppo di sicura e solida formazione marxiana (non scrivo marxista
solo perché Marx stesso affermò di non essere mai stato marxista),
al punto da essere colui che introduce e amplifica proprio la voce di
chi con vena assai critica e corrosiva ha, per primo e in tempi non
sospetti, criticato le peggiori derive neocentriste e
filoimperialiste della sinistra dei “Forchettoni Rossi” nostrani?
Quelle
che portarono a sostenere un governo Prodi il quale, tra l'altro,
varò il più fantasmagorico aumento di spese militari mai fatto
pagare al popolo italiano nel dopoguerra? (Ne dico solo una ma tutte
le altre storture sono nel libro che vale davvero la pena di
acquistare e di leggere) Qualcuno sa per caso quali sono le posizioni
di Grillo nel merito di Marx o della lotta di classe?
Sul
suo blog compare solo una intervista a Eric
Hobsbawm
al quale si domanda in primis se il marxismo non sia diventato un
“fenomeno postideologico”
Nelle
sue riflessioni, molto attente ai fenomeni che affliggono una società
devastata dalla piaga sociale della precarietà, della
marginalizzazione e della ingiustizia sociale, non ci pare di
cogliere alcuna “pars adstruens” di spiccata vocazione socialista
o marxista.
Anzi,
a dir la verità, il conflitto di classe, sempre ammesso e non
concesso che se ne parli, si svolge prettamente sul piano mediatico e
virtuale, in quanto di grillini nelle fabbriche occupate, nei cortei,
nelle manifestazioni per la tutela della scuola e di altri servizi
pubblici essenziali, o per ribadire la contrarietà ad opere
faraoniche o imprese militari che dissanguano il contribuente, se ne
vedono pochi o nessuno.
Non
parliamo poi di quelle situazioni in cui si prendono sonore
manganellate sulla cucuzza..obiettivamente il grillino pestato dalla
polizia, non mi pare sia una immagone mediaticamente vincente
E
dunque Grillo chi è veramente?
E'
un gate keeper? Uno cioè che finge di rappresentare il dissenso e lo
scontento, sapendo poi sapientemente dirottare la massa verso temi e
situazioni molto meno fastidiosi per chi detiene il vero potere?
Se
dovessimo giudicare la sua ultima esternazione sulle cosiddette
“badanti” della democrazia, forse dovremmo dubitarne..però se
poi leggiamo la lettera che Monti gli ha indirizzato e ricordiamo una sua intervista del 6 Novembre 2011 in cui, tra
l'altro diceva: "Io
credo che ora questo Paese abbia bisogno di persone credibili, come
lo e' Monti, per traghettarci alle elezioni del 2013, cambiando la
legge elettorale, il conflitto di interessi e bloccare il debito. Non
ha iniziato male"
Così, specialmente considerando quello che Monti poi,
indipendentemente dalle aspettative di Grillo, ha fatto e soprattutto
quello che non ha fatto in merito a legge elettorale e conflitto di
interessi, saremmo portati a credere invece che certo “ammiccamento”
(non certamente solitario) abbia giovato.
Però
Grillo è anche uno specialista nel trasformismo verbale e nel
revisionare sempre con il senno di poi quello che fu pensato e detto
con il senno diverso di prima.
In
particolare ci colpisce il suo uso spregiudicato di termini riferiti
alla disabilità per denigrare i suoi avversari: “nani da
giardino”, “non si può trattare gli italiani come minorati”,
riferendosi a Maroni, disse “che non voleva competere con un
disabile”, David Parenzo si beccò l'epiteto di “mongoloide”, e
pensare che negli USA il capo dello staff di Obama ha dovuto fare
pubblica ammenda solo per avere usato in sede privata la parola
“ritardati”, accompagnata da una parolaccia, con alcuni attivisti
liberali. Stentiamo quindi a capire come l'ambasciatore statunitense
in un liceo possa incoraggiare i giovani a seguire il cosiddetto
cambiamento favorito dalle istanze del movimento di Grillo.
O
meglio, lo capiamo solo se lo inquadriamo nell'ottica del gatekeeper.
Nel
paese che purtroppo porta ancora nel suo tronfio DNA le ignominie dei
luoghi circensi, evidentemente l'insulto resta un blasone, una
medaglia da ostentare come quelle dei reduci del Colosseo.
Ovviamente per plebi destinate all'ignoranza e all'inconsapevolezza,
più che alla incoscienza o alla coscienza di classe.
Come
si fa, infatti, in uno dei soliti comizi strillati, a bersi una
battuta su D'Alema che,
non presentatosi in parlamento alla votazione per il condono fiscale,
disse che “..nessuno
l’aveva informato che era una votazione importante”,
senza sapere che Grillo ha sfruttato ampiamente e varie volte quei
condoni, come anche certa stampa ha fatto notare
Grillo
dice che per tutelarsi ha preso la residenza in Svizzera..perché
“ogni mese c’è qualche leggina, qualche decretino che riduce le
libertà e che viene annunciato sempre per il bene della Rete”..ma
siamo sicuri che da lì non difenda meglio i suoi interessi fiscali
più che quelli del suo blog?
E'
notizia di oggi che Marine Le Pen ha rivolto un appello a Grillo in
nome dell'euroscetticismo..probabilmente Grillo non risponderà, ma
questo è un segnale evidente del favore incontrato in certi ambienti
dalle sue posizioni. La sua dichiarazione più sconcertante, in ogni
caso, Grillo l'ha fatta con le testuali parole: "in
realtà è in carica il governo Monti" trascurando
del tutto che Monti è stato sfiduciato e che siamo andati per questo
a votare, per eleggere un nuovo Parlamento.
Se
Grillo dunque vuole che Monti sia in carica, non ha che da proporgli
di presentarsi come premier e fargli votare la fiducia dal suo
movimento, sempre ammesso e non concesso che i suoi lo seguano fino a
tal punto.
Una
volta uno che si azzardava, solo per scherzo, a fare una uscita
simile, veniva bollato immediatamente come “nemico di classe”,
anche perché i recenti provvedimenti sul lavoro e sul fisco di Monti
sono stati palesemente una guerra aperta alle classi popolari meno
abbienti.
Però
forse oggi viviamo in tempi “postideologici”..e dunque non sarà
il caso di scandalizzarsi ma di restare invece seriamente “svegli”
Roberto
Massari mi invita ad essere puntuale nei suoi confronti con queste
testuali parole: “insisto, che tu sia preciso e dica la verità e
cioè che il mio amore sadomasochistico per Grillo è cominciato nel
2007, non oggi, addirittura ad agosto, cioè un mese prima che
il grillismo esplodesse col successo del V-Day. Puoi anche dire che
nella ex sinistra e nella ex estrema sinistra io fui il primo a
cadere davanti al volto mascherato del nemico di classe. Magari sarà
una colpa, ma non vorrei rinunciare al mio primato anche in questo.”
E
volentieri lo accontentiamo, un primato del genere, infatti, oggi
appare sicuramente quasi come un trofeo... se di grande intuito politico
o di emerita dabbenaggine non sta a me a dirlo.
C.F.
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