Sesso e potere è il titolo di un film del 1997, che parla di un Presidente coinvolto in uno scandalo sessuale il quale per distogliere l'attenzione dei media, si inventa una guerra finta, ingaggiando un produttore di Hollywood a pochi giorni dalle elezioni. Uscì più o meno in concomitanza con uno scandalo reale che coinvolse il vero presidente degli USA Bill Clinton.
La storia umana, da tempi immemori, è costellata di episodi sessuali collegati a personaggi di potere, enumerarli tutti richiederebbe una rassegna enciclopedica, basta però ricordarne solo alcuni, persino presenti nella Bibbia, come la storia di Giuditta e Oloferne, generale degli Assiri che si invaghì di lei che lo invitò ad un banchetto, lo fece ubriacare e poi lo decapitò, favorendo la vittoria dei Giudei. Pensiamo ad Aspasia, la compagna di Pericle, che ispirò non solo la conduzione del potere ad Atene, ma anche la formazione di un centro culturale che fu il fulcro della filosofia dell'epoca e che sembra avesse coinvolto lo stesso Socrate, il quale probabilmente si ispirò a lei nel Simposio riferito da Platone, con il personaggio di Diotima.
Ricordiamo Cleopatra, la quale non fu solo regina di Egitto, legata a Cesare prima e poi ad Antonio, ma fu l'ispiratrice della svolta ellenistica nella conduzione stessa dell'impero secondo un modello orientale in cui l'assolutismo è legato alla figura del sovrano illuminato dalla cultura e dal favore degli dei. E che dire di Teodora di Bisanzio, la quale, nonostante fosse una attrice, fece innamorare a tal punto l'imperatore Giustiniano che la volle come propria moglie e a tal fine, fece persino cambiare la legge imperiale che gli vietava di sposare attrici, influenzando notevolmente la sorte dell'intero impero bizantino
Nel Medioevo spiccano le figure di Ethelfleda, regina di Mercia, la quale sconfisse il Vichinghi e creò un centro di cultura in cui crebbe il nipote Athelstan, primo re degli Anglo-Sassoni, e quella di Matilde di Toscana che seppe difendere validamente le sue terre sia dall'autorità del Papa Gregorio VII, sia dall'aggressione dell'imperatore Enrico IV, persino sconfiggendolo in battaglia ed essendo incoronata da Enrico V vicaria imperiale e Vice Regina d'Italia nel 1111.
La società medioevale, soprattutto con le guerre feudali, le Crociate e la nascita dei codici cavallereschi, vede fiorire la poesia trobadorica che spesso non è altro che lo strumento per conquistare il cuore di una donna lasciata sola nell'esercizio del potere ed assumerne il controllo conquistando il suo cuore e il suo regno.
Il Rinascimento vede le grandi cortigiane impossessarsi della cultura ed assumere posizioni, spesso grazie alle loro abilità amatorie, di notevole spicco nell'esercizio del potere. Scrive Anna Brasi in “Le cortigiane arte e prostituzione): “lo scambio è chiaro, il denaro (il potere) significa autonomia per quelle donne che possono gestirlo. E le cortigiane, libere dagli obblighi familiari, possono suonare, comporre musica, secondo la moda rinascimentale dell’improvvisazione, (quanta musica di anonimi è stata composta da donne?) scrivere, dipingere, cantare, danzare, giocare con tutte le forme dell’arte, esprimere una loro socialità. «…Data è dal ciel la femminil bellezza, perché ella sia felicitate in terra di qualunque conosca gentilezza» Canta Veronica Franco, poetessa e cortigiana veneziana. Veronica vive il suo tempo, il Rinascimento, in tutte le sue contraddizioni, accetta e riconosce la sua condizione sociale di cortigiana senza troppe angosce e moralismi e rivendica una poesia femminile contro chi l’oltraggia definendola «meretrice intellettuale”.
L'età moderna è segnata dallo sviluppo del capitalismo e dalla regressione nel processo di emancipazione femminile e nell'esercizio del potere fino a tempi molto recenti. A lungo, dallo sviluppo della rivoluzione industriale, fino alla sua seconda fase e alla metà del XX secolo, la funzione della donna è strettamente legata ai sistemi di produzione. Da una parte contribuisce alla crescita del capitale mediante la manodopera femminile spesso asservita agli stessi strumenti di produzione, dall'altra è essenziale per la conservazione del capitale, mediante matrimoni combinati per accrescerlo nel tempo.
E' proprio in questa fase che tuttora ha il suo sviluppo apicale con la globalizzazione di un capitalismo senza regole, che il sesso diviene non solo per la donna, ma in generale per molti rapporti interpersonali, uno strumento di emancipazione e di potere economico.
Quello che prima si conquistava con il carisma, la gestione del sacro o del patrimonio famigliare legato ad una industria, oggi si realizza grazie a speculazioni e al raggiungimento di posizioni di potere, legate a personaggi da conquistare con la seduzione
Seduzione e potere sono diventati ormai interconnessi a tal punto che, osservando il miserevole panorama politico o in generale mediatico, ci accorgiamo che i cosiddetti scandali legati a personaggi molto ricchi e potenti incappati in situazioni sessuali piuttosto scabrose e ricattabili, sono all'ordine del giorno.
Ma quel che è più grave, è il fenomeno dei conflitti famigliari, legati spesso a patrimoni contesi e a relazioni sempre più critiche perché non basate su una condivisione di affetti durevoli, ma spesso su unioni compromissorie che celano conflitti latenti per l'esercizio del potere nella famiglia o nella coppia. E i casi che finiscono in tragedia ci hanno portato a constatare che, per esempio, in Italia si muore più per conflitti famigliari o relazionali che di mafia.
Noi siamo spesso portati a focalizzare i grandi scandali che emergono nei media, per il controllo di alcuni personaggi di potere, come quello da cui siamo partiti prendendo ad esempio la vicenda di Clinton, o magari proseguendo zoomando sulle vicende di Trump, Berlusconi o di qualche personaggio dell'attuale governo costretto a dimettersi, ma la vicenda del sesso legato al potere è ben più vasta nell'epoca del capitalismo dominante e globalizzato, perché destinata a pandemizzarsi.
Se tutto quello che occorre all'essere umano per emanciparsi è ormai solo il denaro, è del tutto evidente che l'essere umano, che sia uomo o donna ha poca importanza, cercherà con tutti i mezzi di procurarselo e il sesso è uno strumento potentissimo nei rapporti tra esseri umani
E' una energia straordinaria che Wilhelm Reich ha scoperto essere un elemento rivoluzionario soprattutto se analizzato nel rapporto che c'è sempre stato tra repressione sociale e repressione sessuale. Possiamo dire infatti che soprattutto con l'affermarsi del modello assolutizzante e unico nella gestione dei rapporti umani, inizialmente legato al dominio delle religioni monoteistiche e poi strettamente connesso alla tirannide del capitale, il sesso è stato sempre di più messo sotto controllo e gestito per fini di potere, per costringere le masse a viverlo secondo codici sempre più repressivi, anche quando appaiono sfrenatamente liberi, anche nella pornografia, essi infatti restano vincolati alla mercificazione e quindi all'assolutismo del denaro.
Vivere il sesso liberamente, per la società a modello unico religioso ed economico è un pericolo, rappresenta infatti il minare alla base la stabilità del loro fondamento piramidale dei rapporti sociali, in cui spesso solo il vertice è libero, pur nascondendo ciò alla massa, per consolidare il suo potere e poter continuare a sfruttare l'utilizzo stesso della massa come merce a fine di profitto.
Gli impulsi sessuali infatti non sono né legati ad una età specifica e nemmeno alla genitalità o funzione riproduttiva, essi sono piuttosto un veicolo di creatività, comunicazione ed emancipazione dei rapporti umani mediante i sentimenti che si legano ad essi, come la spuma ad un'onda.
Quando sono repressi e veicolati, inevitabilmente conducono a conflitti interiori che possono portare ad azioni distruttive o autodistruttive spesso generate da impulsi improvvisi e inarrestabili
Le cronache ormai sono piene di queste storie che coinvolgono anche i ragazzi, gli adolescenti ineducati da una scuola che ignora del tutto la sessualità degli alunni considerandola solo un fattore fisiologico e sconnettendola così del tutto dai rapporti umani interrelazionali.
Le istituzioni non hanno alcun interesse ad educare i giovani a vivere la loro sessualità in modo libero e creativo, perché se lo facessero sicuramente essi metterebbero in discussione fino a reputarli inaccettabili i modelli dominanti.
Le istituzioni, i sistemi economici, politici e religiosi dominanti hanno invece interesse ad ingabbiare la sessualità umana, fino a ridurla a ombra o a parole nel web, così l'essere umano è persino spaventato nel momento in cui si tratta di viverla naturalmente oppure vuole avere su di essa un tale controllo ossessivo da reputare la controparte come uno strumento onanistico per affermare su di essa quel potere che le consente di acquisire la propria sicurezza. E se ciò non avviene si può persino scatenare una furia distruttiva mortale
Una rivoluzione sociale non può quindi che essere anche una rivoluzione sessuale. Alla fine degli anni 60 e fino alla metà degli anni 70, sembrava che sempre di più masse ingenti di giovani ne fossero convinte e cercassero di realizzare entrambe, ma il ferreo monoteismo del capitale è riuscito allo stesso tempo ad accontentarle, ad addormentarle e a strumentalizzarle, fino non solo a trarne profitto, e a nullificarne l'effetto, ma persino a generare e indurle all'accettazione e alla affermazione di modelli inversi
Tutto ciò che era esigenza di liberazione in quel periodo, è poi divenuto strumento di mercificazione, con le industrie discografiche, cinematografiche, della moda, dei consumi, delle immagini, della musica, dei concerti, dei gadget a qualsiasi livello, e ovviamente della droga che è lo strumento di massimo addormentamento e nullificazione dell'individuo.
Quella quindi che intendeva essere una rivoluzione sessuale e sociale, sulla scia delle teorie di Marcuse e di Reich, è divenuta solo una mutazione del costume ancor più gestibile e fruttuosa per il capitale, specialmente con l'uso dei media e Internet senza alcun controllo. L'universo virtuale è infatti spesso più efficace persino della droga e, considerando le ingentissime ricchezze di chi lo gestisce, sicuramente più redditizio e meno rischioso. E' l'unico strumento efficace che trasforma nell'immediato una apparente libertà in una sostanziale schiavitù. Tanto che la gente non legge più, ma rincorre la vetrina di Instagram, ossessionata dall'apparire e dall'affermarsi attraverso l'apparire.
A guardar bene, quindi non c'è nulla di più reazionario in tutto ciò che trasforma efficacemente gli esseri umani in variegate marionette, e li rende talmente fragili ed insicuri a tal punto dal far cercare loro i sistemi politici più rigidi ed autoritari, mentre si beano in un universo virtuale dove tutti dicono quello che vogliono ma sempre di più fanno quello che altri dicono loro indotti in gran parte dai media, e senza discutere in alcun modo.
Wilhelm Reich scriveva: “ I moralisti non riusciranno mai a capire che l'infelicità sessuale è parte integrale dell'ordinamento sociale che essi difendono” e ancora: “ L'amore, il lavoro e la conoscenza sono la fonte della nostra vita, dovrebbero anche governarla”
Finché non capiremo profondamente tutto questo applicandolo alle nostre vite ad ogni costo, anche a quello di rovesciare un intero sistema di valori e di funzioni politiche ed economiche, saremo sempre solo delle ombre che vagano in attesa di precipitare nell'abisso.
Carlo Felici.
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