Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

martedì 14 febbraio 2023

CRONACA DI UNA SCONFITTA ANNUNCIATA

 




La cronaca di una sconfitta annunciata ora è realtà di fronte agli occhi di tutti ed è diventata storia, il centrosinistra perde clamorosamente a distanza di pochi mesi dalla precedente sconfitta alle politiche, e con una aggravante, cioè che mentre in quella occasione i voti dei partiti delle varie componenti di centrosinistra superarono quelli della sommatoria dei partiti di centrodestra, ora è accaduto l'esatto contrario. Segno evidente che nel frattempo oltre ad essere considerate varie, l'elettore le ha punite anche come “avariate”

Segno chiaro che in questi mesi, a parte la guerra per bande per conquistare la segreteria del PD, non si è fatta nessuna seria riflessione politica su come un diverso tipo di politica rispetto a quello del centrodestra possa affermarsi incontrando il consenso, nessuna strategia su come si possano costruire alleanze competitive rispetto a quelle di un centrodestra compatto nonostante le affermazioni su Zelensky di Berlusconi  che, come al solito spiazza tutti, con delle frasi che ricevono “il bacio in bocca” pure dei pochi comunisti rimasti fedeli alla loro storia sovietica.

Insomma, sembrerebbe più che altro uno spot della serie: “Ti piace vincere facile?” se, a 75 anni dalla nascita della nostra democrazia essa non stesse in condizioni peggiori di un qualsiasi settantacinquenne, oggi più destinata ad un cronicario che ad una casa di riposo e nonostante le “tirate” di Benigni che se si fosse vestito da Pinocchio forse sarebbe stato più credibile.

Non che i principi della Costituzione non siano tuttora validissimi, ma considerando quanto sono stati disattesi in tutto questo tempo, compreso il rinnegamento di Benigni che dichiarò a suo tempo di votare per stravolgerla al referendum promosso da Renzi, la performance dell'attore ci appare più comica che da “lectio magistralis”

A proposito, il cosiddetto “terzo polo” non appare più nemmeno comparabile ai polli di Renzo, quello dei “Promessi Sposi”, dice infatti Manzoni in tale episodio: “Pur trovandosi in una condizione disperata, i quattro capponi continuavano a litigare ed a beccarsi tra di loro” Perché in effetti non ci sta solo il litigio permanente dei partiti capponi della sinistra o pseudotale, rovesciati nella loro sorte elettorale (altro che Meloni a testa in giù) ma ci sta pure chi, tra di loro pensa di fare chicchirichì più degli altri, e persino dopo una sonora batosta.

 Calenda infatti, ignorando completamente la insignificanza a cui lo hanno condannato il diniego e l'astensione degli elettori, si erge tra i “capponi” a dichiarare che “gli elettori non hanno sempre ragione”, un po' come dire..non è sempre giusto che il pollo finisca arrosto..anche se poi piace così. E pensare che il terzo pollo..oh pardon..terzo polo, era nato proprio per intercettare l'astensionismo e portare il centrosinistra verso una politica più pragmatica o addirittura per intercettare i voti del centrodestra..il fiasco che accompagna il pollo arrosto non potrebbe essere più abbinato ed evidente.

Così come quello di un movimento nato per aprire la “scatola di tonno” parlamentare ormai chiuso nella sua scatoletta formato mignon con l'unico e inossidabile tonnarello che continua a guidarlo.

E ovviamente il maggior partito dell'opposizione resta il PD, che per ora amleticamente non si dibatte sul dubbio che la sua politica negli ultimi dieci anni abbia o no incrementato i suoi consensi, non su come possa essere accaduto che si sono drasticamente ridotti con le iscrizioni a quel partito, e tanto meno come si possa assumere di nome e di fatto una identità più credibile da presentare agli elettori..no..il dubbio amletico resta su chi debba essere il suo segretario..su con chi ci si debba alleare..se col cappone che strilla di più o col tonnarello magari destinato alla confezione caramella.

Eppure basterebbe guardarsi intorno non troppo lontano, per avere riferimenti politici concreti e credibili, Spagna, Portogallo, persino Germania, saldamente posizionate in Europa, anche grazie ai socialisti italiani di un tempo in cui il Socialismo Italiano non era ancora condannato alla damnatio memoriae, per capire quale politica di sinistra, o per meglio dire Socialista è possibile, è destinata ad affermarsi e incontra largamente il consenso elettorale.

Invece no, noi stiamo ancora a pontificare sul fatto che “la ragione non sempre è quella elettorale”, per cui se ce lo dice l'Europa, o meglio Bruxelles, la ragione, per quanto possa essere corrotta pure lì, è indiscutibile, o meglio o così o pomì..e sono pomodori in faccia agli oppositori e agli elettori

Purtroppo per i chierichetti della liturgia europea ad oltranza, i tempi della “passata” da loro, senza se e senza ma, sono in ribasso.

Allora se la ormai mitologica spocchia di Calenda ha raggiunto l'apoteosi con la sua affermazione: "gli elettori non hanno sempre ragione", beh forse un fondo di verità ci sarà pure pure...ma il punto non è che gli elettori hanno o non hanno ragione, quanto il fatto che abbia ragione o no una democrazia basata sul consenso di solo un terzo degli elettori..il punto è che nessuno dei politici ha seria intenzione di migliorarla...allargando la rappresentanza popolare. Eh sì, perché non siamo nella meravigliosa Repubblica di Platone, ma nella merdosa nomenklatura italiana in cui si vota un solo giorno per le politiche in cui i candidati ci vengono ancora imposti da liste bloccate, e per ben due nelle le regionali, in cui possiamo ancora scegliere tra i candidati e le liste ma, nonostante ciò, l'elettore è sempre più consapevole di questa presa per i fondelli e non si avvicina più alle urne

E poi..se gli elettori "non hanno sempre ragione", chi ha sempre ragione? A Napoli si dice..."la ragione è dei fessi", la comprensione invece è delle persone intelligenti...ovviamente quando vogliono comprendere ed essere comprese in proporzione al loro sacrosanto pluralismo delle idee e delle loro posizioni politiche.

Carlo Felici



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