Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

venerdì 31 gennaio 2025

BABYZEN



Babygirl non è un film per tutti, e non perchè è vietato ai minori di 14 anni, non è nemmeno un film erotico e neppure un thriller

Io lo definirei una commedia hegeliana a sfondo iniziatico. Infatti presenta una tesi, con una donna in carriera potente ma inconsapevole delle sue paure e frustrazioni, una antitesi, con l'irruzione nella sua vita di un giovane che dovrebbe dipendere da lei ma che rovescia non solo il suo ruolo di potere, ma anche i suoi consolidati riferimenti esistenziali, mediante una intensa relazione sessuale, finalizzata allo scardinamento del suo ego di donna matura, ma ancora bambina inconsapevole dei suoi desideri più profondi. E alla fine una sintesi, in cui alla conclusione della storia, dopo un bagno in piscina che assume un valore purificatore, una sua confessione che assume il valore di una kenosis, e un confronto scontro a tre, finito senza traumi, con lei che recupera se stessa in una dimensione di maggiore forza e consapevolezza.

Non è un film per tutti perché la maggior parte della gente non sa leggere la dinamica profonda della storia e si ferma ad una sbrigativa lettura erotica o ai rapporti di potere.

Ma il ragazzo che la protagonista incontra e la quale è interpretata da una stupenda Nicole Kidman capace nel pieno della sua maturità di dare al suo personaggio una complessità e completezza straordinaria, ebbene lo stagista che diventa padrone non è la parte maschile di un rapporto sado maso. Egli piuttosto agisce come un monaco Zen che frantuma l'ego della donna e sfugge da ogni attaccamento e dipendenza per poi lasciare la donna alla sua ritrovata forza e consapevolezza di vivere meglio la sua vita  famigliare e professionale.

La donna infatti alla fine non solo è in grado di vivere meglio anche sessualmente il suo rapporto matrimoniale, ma anche di reagire con forza al ricatto sessuale del suo capo.

Non c'è una morale nel film, ma soltanto il dispiegamento dialettico di un itinerario interiore che bisogna saper leggere con intelligenza e sensibilità forse per capire che Dio talvolta ci viene incontro anche travestito da demonio, ma non per farci del male, se sappiamo riconoscerlo e cogliere la sua opportunità. Nicole Kidman ha meritato in pieno il riconoscimento conferitole con la coppa Volpi e forse meriterebbe anche di più per aver saputo fare da straordinario fulcro in una storia che ruota tutta intorno al suo personaggio in un misto di straordinaria forza, fragilità e versatilità che probilmente sono le doti non solo dell'attrice ma anche di una donna con una bellezza e con una bravura  intramontabili.

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