Cari compagni di Risorgimento
Socialista,
cambiate nome, ve lo dico con appello
accorato ma forte della mia coscienza limpida per avere partecipato
fino in fondo alla costruzione di un soggetto politico che credevo
dovesse essere, in primo luogo, autonomo e coinvolgente, mettendosi
alla prova con tutte le sue forze e andandosi a cercare, con coraggio
ed in piena autonomia e determinazione, i mezzi e le risorse
finanziarie per camminare a testa alta, senza dovere elemosinare da
nessuno.
Risorgimento è parola impegnativa,
ardua, che evoca stagioni in cui la nostra Patria è stata messa a
dura prova, ed in cui anche pochi sparuti individui, riconoscendosi
come patrioti, hanno saputo dare fulgidi esempi di impegno e di
sacrificio, fino a quello della loro vita, per far risorgere la
libertà, la giustizia sociale e la democrazia.
Questo avrebbe dovuto fare, ancora
oggi, Risorgimento Socialista: dare un esempio di impegno per
difendere la Costituzione e la rappresentanza democratica, guidando
il fronte del no referendario contro i tentativi in corso di creare
uno Stato di sudditi che rinuncino in partenza ad essere cittadini
liberi ed uguali, in nome della nuova dittatura che si va
configurando su scala continentale, quella delle speculazioni
finanziarie, del rigore timocratico e dell'annientamento delle
sovranità popolari.
E invece, come prima iniziativa, si
considera di sostenere a tutti i costi e senza per altro essere
invitati a riunioni costitutive, candidati sparsi e riciclati, in
gran parte fuoriusciti dal Partito Democratico, i quali, fino a non
molto tempo fa, erano parte integrante di questo progetto
autoritario, avendo votato fiscal compact e paregggio di bilancio in
Costituzione.
Davvero, con una operazione così
meschina e piccina di bassissimo cabotaggio politico, tendente solo
ad accreditarsi come ruotino di scorta di una sinistra che non esiste
come progetto politico unitario e concreto, in nome del Socialismo,
ma che è costituita solo da leaderucoli tuttora autoreferenziali,
con la velleità di essere alternativi, si pensava di corrispondere
al solenne ed altisonante significato di “Risorgimento Socialista”?
O forse si sperava di poter convertire
“sulla via del Damasco Socialista” gente come Vendola, Civati e
Fassina?
Quando mai questi personaggi invitano
nelle loro convention, dei socialisti, dialogando con loro con pari
dignità? Quando mai, oltre a riempirsi la bocca di parole come
“socialismo”, hanno fatto qualcosa di concreto affinché
seriamente nascesse un soggetto politico socialista di nome e di
fatto?
Ciascuno pretende tuttora di vincolare
il suo movimento agli obiettivi del suo leader, perché, chi più e
chi meno, sono tutti figli di una “seconda repubblica” in cui i
partiti e le realtà politiche sono spariti a vantaggio di aggregati
personalistici, utili solo per far arrivare qualcuno da qualche
parte, ottenendo, poi, dal suo arrivo, conseguenti vantaggi
materiali.
Il progetto di costruire un soggetto
che metta al primo posto i valori e gli orientamenti necessari ad una
alternativa di sistema è molto lontano dalle prospettive della
cosiddetta sinistra italiana.
In essa piuttosto si misurano le
attitudini e le ampiezze di piccoli feudi, magari per passare da una
sorta di valvassinato ad un valvassorato, o, nella migliore delle
ipotesi, ad un vero vassallaggio politico.
Mai, con tale velleità, la sinistra
italiana potrà governare autonomamente e tanto meno crare una
alternativa di sistema.
Solo da una mutazione genetica di
coloro che, oggi, di fatto, con tutti i loro difetti pregressi ed in
itinere, costituiscono una forza elettorale di opposizione: i
grillini, potrà arrivare concretamente qualcosa di nuovo.
Ci sono forze culturali e politiche che
lavorano per questo obiettivo, una è il Movimento Roosvelt che ha
deciso di sostenere la candidatura di un outsider a Roma: Galloni,
non colluso né mai assimilato come integrante o fuoriuscito, con il
PD.
Risorgimento Socialista avrebbe potuto
validamente contribuire a questo sforzo, e comunque marcare una
differenza nell'ambito della sinistra, configurandosi come forza
autonoma, libera e portatrice di un progetto di riscatto nazionale,
economico e sociale, di cui per altro Galloni è un degno
rappresentante, e con cui lo stesso Risorgimento Socialista ha
condiviso una delle più grandi assemblee, ma no, addirittura nega
una sua sede a chi vuole discutere e confrontarsi, prima ancora di
sostenere una sua candidatura a sindaco della capitale.
Care compagne e cari compagni, il
progetto di una sinistra seria e condivisa che vuole concretamente
mettere al primo posto la nascita di un soggetto politico socialista
mirante ad una vera alternativa di sistema, avrebbe dovuto comportare
delle tappe ben precise:
1)Una grande assemblea per definire
linee, percorsi, contenuti e valori comuni. 2) Scelta di un nome di
chiara identificazione Socialista. 3) Elezioni riservate agli iscritti
per scegliere i candidati da presentare alle varie elezioni, con
liste e nomi di ciascun movimento costituente.
In questo caso, tutti avrebbero dovuto
poter competere, non solo i Civati, Fassina o via dicendo...di turno.
E una volta elettone uno, lo si sarebbe dovuto sostenere.
Questa è democrazia, non feudalesimo
politico.
UN NOME COME RISORGIMENTO SOCIALISTA
SCELTO PER FARE IL RUOTINO DI SCORTA DELLA SINISTRA SGANGHERATA
ITALIANA CHE PROCEDE PER LEADERUCOLI SPARSI E RICICLATI, ANZICHE'
METTENDOSI TUTTA AL SERVIZIO DI UN PROGETTO SOCIALISTA COMUNE E
CONDIVISO, SENZA ACCAMPARE CANDIDATURE CHE NON SIANO ELETTIVE, IN
PRIMIS, ALL'INTERNO DI UN VASTO MOVIMENTO, NON PREDEFINITE, E'
QUINDI NON SOLO RIDICOLO, MA GROTTESCO ED IDIOTA. PRENDE PER I
FONDELLI TUTTI QUELLI CHE CI HANNO CREDUTO E CHE ANCORA CI STANNO
DENTRO.
E' per questo che
compagni come il sottoscritto e altri, non accettano di vestire
ulteriormente la divisa del MILES GLORIOSUS SOCIALISTA,
quello che fa tanto il gradasso, si gonfia più o meno come la rana
della favola in cui essa, per competere con il bue, alla fine scoppia,
anche se cammina con passo di formichina attenta ad ogni briciola che
viene buttata sotto il tavolo apparecchiato per altri e più “ameni”
scopi.
Si deve procedere
oggi su scala transnazionale, con un movimento europeo che cresca
ovunque per restituire vocazione popolare e democratica all'Europa,
come ha ben configurato Varoufakis.
Per questo, si può
lavorare in tempi più o meno lunghi, come laboratorio e prassi di
ricerca, nell'impegno delle battaglie civili, contro le trivelle,
contro le deforme costituzionali ed elettorali, senza rincorrere
piccole e meschine prebende avanzate da qualche orticello di guerra
amministrativo.
Sarebbe bastato
sostenere Felice Besostri nelle sue battaglie ed impegnarsi anche per
i finanziamenti necessari a tali lotte, facendo alla fine risultare
un eventuale successo come prova concreta del Risorgimento del
Socialismo Italiano.
Ma no, purtroppo,
ci si ostina a perseguire obiettivi molto più terra terra e così,
nel frattempo, per il terreno si lasciano compagni che non ci credono
più, come il sottoscritto o come persino chi ha inventato il simbolo
di Risorgimento Socialista, e probabilmente anche altri che hanno
contribuito a fondarlo.
Un'altra occasione
mancata, dopo altri tentativi tutti speculari a piccoli e meschini
obiettivi elettorali. Si sconta la mancanaza di vero dibattito
politico, per altro stoppato in partenza da astruse bannature
senza senso, del tutto speculari a quelle che si criticano da parte
del PSI nelle sue pagine ufficiali, si passa da un servilismo verso
il PD, praticato da un PSI senza ormai alcuna originalità né
concretezza, ad un altro servilismo verso i fuoriusciti dal PD, in
una corsa spasmodica al cupio dissolvi, verso una fossa senza fondo,
altro che Risorgimento!
Ciò nonostante,
siamo certi che una grande idea è destinata a sopravvivere alla
mancanza di collegialità e di quella leadership necessaria a farla
risaltare e condividere di nuovo.
Ne siamo certi
perché proprio quella idea ha inventato la collegialità come
strumento di lotta ed ha espresso, già numerose volte in passato,
grandi leadership che hanno pagato persino con la loro stessa vita il
buon esempio incancellabile che ci hanno tramandato.
Ad maiora! Ad
altiora, compagni!
Il Sol
dell'Avvenire tramonta da una parte, per risorgere (Corbyn e Sanders
lo stanno dimostrando) immancabilmente da un'altra!
Perché la sua
Patria, da sempre, è il mondo intero!
We'll win!
Carlo Felici
Come dovevasi dimostrare: da un pallone gonfiato esce solo aria puzzolente !
RispondiEliminaOgni riferimento a persone o fatti esistenti è puramente "causale"..
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