L'Europa dopo la seconda guerra mondiale, ma già parzialmente dopo la prima, perse la sua centralità nel mondo, dopo avere cercato di espandere i suoi interessi imperialistici un po' dovunque. Se esaminiamo la storia dei conflitti mondiali, quelli europei superano abbondantemente tutti quelli sorti in altre parti del mondo e in gran parte esportati dagli europei, per questo possiamo senz'altro dichiarare che l'Europa è sempre stato dai tempi dell'antica Roma, il continente più guerrafondaio del mondo e che solo i Romani seppero tenerlo in pace per molto tempo.
Ora che si cerca di trovare una fine ad un conflitto sorto, si badi bene, non nel 2022, ma nel 2014, con i bombardamenti ucraini nelle zone russofone e con la discriminazione persino linguistica di quelle aree, in base ad un piano proposto da Trump e considerato “una buona base da Putin”, l'Europa (ma bisognerebbe anche capire quale in buona sostanza) insorge e appare come un fantasma che evoca ulteriori incubi di guerra.
In cosa consista questa controproposta “europea” dei cosiddetti “volenterosi con l'elmetto” si fa fatica pure a crederlo, dopo le distruzioni e gli innumerevoli lutti costati in quasi 4 anni da questa inutile guerra. Si vorrebbe un esercito ucraino illimitato, in pratica condannando tutti gli uomini ucraini dai 16 ai 60 anni ad una vita in trincea e a uno stillicidio di morti, spalancando le porte alla NATO e alle sue installazioni, tramutando così quello che Papa Francesco definiva “abbaiato ai confini della Russia” in un vero e proprio “canile feroce” insediato permanentemente. Per di più senza cedere nemmeno un'unghia di territorio, con l'illusione di poterlo riconquistare con truppe straniere di mercenari disposti a tutto per trarne profitto e la minaccia altalenante di sanzioni semi permanenti.
Questo, in estrema sintesi, il piano di “volenterosi” il cui fine, in breve, è partecipare al banchetto con cui alla fine si deciderà la ricostruzione e come verranno sfruttate le risorse minerarie ed agricole del territorio ucraino.
Appare del tutto evidente che questo piano “fantoccio” che nessuno dei cosiddetti “volenterosi” ha mai avuto il coraggio di spiattellare davanti a Trump, non serve per avvicinare la pace, ma piuttosto per allontanarla del tutto, in special modo illudendosi che a risolverla basteranno dei mercenari europei mandati lì a combattere per denaro e non per difendere il proprio Paese da ulteriori altre varie minacce, esattamente come stanno facendo i russi.
La direttrice di questo piano che ha il consenso di quei Popolari Europei di ispirazione cattolica che dovrebbero avere la pace a cuore prima di ogni altra cosa e su scala globale, è invece la prima ad agitare i venti di guerra. Ursula von der Leyen ha detto esplicitamente che non vuole nessuna concessione territoriale, nessun limite all'esercito ucraino (ci chiediamo se almeno quello demografico abbia un fondamento), nonostante le numerosissime perdite subite, non vuole nemmeno alcuna neutralità, ma una adesione piena alla NATO (ipotesi che ha generato il conflitto) e minaccia continue sanzioni alla Russia, appena possa derogare da tale diktat.
Ora, se consideriamo che l'Ucraina rischia il tracollo, perché i russi se la prendono comoda, ma non hanno mai smesso di avanzare, se pensiamo a quanti uomini ucraini, anche arruolati a forza, sono morti in questo conflitto e continuano a morire, se pensiamo che gli USA stanno smettendo di finanziare la guerra e di inviare armi, e soprattutto se consideriamo che l'Europa che ora vuole a tutti i costi l'integrità territoriale dell'Ucraina, è la stessa che ha assistito impassibile alla separazione (per fortuna pacifica) tra cechi e slovacchi, al dilaniante smembramento della ex Jugoslavia, in pezzi sempre più piccoli, fino al Kosovo, che non ha battuto un colpo né per Cipro invasa dai turchi e divisa permanentemente, per non parlare della Palestina o di altri conflitti nel mondo in cui la cosiddetta Europa si è rivelata uno zero assoluto, verrebbe solo da rispondere...torna a casa Lessie, vai a cuccia che è meglio.
Stiamo solo assistendo a una paradossale opera grottesca, l'Europa che pensava di cucinare una situazione geopolitica nuova di espansione ad Est, ora, dopo una guerra palesemente persa, sta trasformandosi in menù, e senza nemmeno poter dire ai veri cuochi...ma io stavo cucinando!
Ora il problema è che non basta di sicuro fare la voce grossa per riprendere in mano le pentole del conflitto, bisogna avere il consenso di una opinione pubblica che non ne può più di questa guerra che non capisce, non solo in USA, ma anche nel resto del continente europeo, bisogna avere un esercito comune ben organizzato, e non gruppi sparsi di volenterosi, e bisogna avere anche una vera unità di intenti politici e una forza di dissuasione atomica pari almeno a quella della Russia, che in uno scontro atomico diretto solo con l'Europa sicuramente uscirebbe vincente e devastante.
Ora francamente, di fronte ad una situazione che, se non fosse per la tragedia che accompagna sempre ogni conflitto, specialmente se si prolunga nel tempo (ma l'Europa non ha timore né di pestilenze né di guerre durate anche 30 anni, se si guarda al passato) verrebbe da pensare non solo a quanto sia ridicolo che la cosiddetta “Europa dei volenterosi” continui ad abbaiare ferocemente non solo contro la Russia, ma persino contro il suo “padrone americano”, magari non in faccia, ma solo quando guarda altrove, e persino verrebbe da rimpiangere i tempi della guerra fredda, in cui gli europei stavano buoni e zitti ognuno sotto il suo ombrello americano o sovietico, e la minaccia di conflitti europei era solo una ipotesi molto remota, tanto quanto quella che i russi smettessero di vendere grano agli americani oppure gli europei di vendere fabbriche alla Unione Sovietica. Il tutto mentre i salari erano indicizzati, il PIL cresceva e l'inflazione diminuiva.
Il problema oggi evidentemente, considerando che il buon vecchio Marx con il suo materialismo storico, non cessa mai di avere ragione, è che ogni guerra, persino da quella di Troia, sorta non per le belle forme di Elena ma per il passaggio strategico anche allora verso l'Ucraina fonte di grano (il tanto ambito “vello d'oro) e sopravvivenza per i Greci, nasce e si sviluppa per motivi economici
E il bandolo della matassa oggi non sono tanto le integrità territoriali, di cui, sotto, sotto, nemmeno ai “volenterosi” importa più tanto, ma le risorse territoriali che conseguirebbero a tali “integrità”
Il vero problema è chi ricostruirà l'Ucraina, chi trarrà vantaggio dalle sue “terre rare”, chi dalle sue risorse minerarie, chi da quelle agricole ingenti da millenni.
In poche parole la guerra per la “Patria” si riduce a “bottino ricco mi ci ficco”
L'Europa vera ha perso una straordinaria occasione a non fare entrare la Russia nella NATO e poi magari nella UE, illudendosi che Putin possa essere peggio di Orban
Nel giugno del 1994 la Russia firmò un documento quadro della Pfp, che era a tutti gli effetti “l'anticamera” del formale ingresso nella NATO. Infatti il concetto di Partnership for peace proposto nel 1993 aveva portato la Russia a sondare le concrete intenzioni dell'Alleanza, iniziando ad adeguare la propria politica estera ai processi politici interni e misurando per questo le proprie ambizioni, ma evidentemente quello che allora sembrava un ingresso imminente, fu solo una scusa per allargare la NATO ad Est, costringendo la Russia ad arretrare fino al 2014, quando la Russia cominciò a reagire seriamente.
Tutti pensavano che sarebbe crollata in base ad uno sforzo bellico prolungato, per dissensi interni e mancanza di risorse..invece eccola lì che avanza e che può persino dettare le condizioni per la “sua pace”, dopo avere vinto Napoleone e Hitler e ora i rottami di una Europa che appare sempre più come un “miles gloriosus” intronato da debiti, costo vertiginoso delle materie prime, dazi imposti dagli USA, spese militari insostenibili, welfare a catafascio, inflazione crescente, esportazioni a picco..in definitiva sanzioni che sono non una zappa ma un martello pneumatico sui piedi. E di fronte a ciò appare persino la figura ridicola di una Ursula di cui gli europei non sono stati capaci di liberarsi a strombazzare trombe di guerra ad oltranza? Viene proprio da applaudire a chi l'ha votata accelerando così la fine di una UE sempre più inutile e sempre più dannosa.
Ai cosiddetti volenterosi non possiamo che ricordare il famoso motto latino “Ducunt volentem fata, nolentem trahunt”, soprattutto quando il destino si fa sempre più palese, per l'inerzia di chi non ha saputo esserne prima “faber”
L'Europa resta un'altra cosa, credo lo sappiano ormai anche i bambini che ancora leggono anche le fiabe russe e magari, crescendo, Tolstoj e Dostoevskij
Diceva Tolstoj: “Tutti pensano di cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso”, c'è da sperare che russi, ucraini ed europei, ma un po' tutti nel mondo possano tenere a mente anche questa frase di Dostoevskij: “È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama.” Questo ovviamente prima che la UE proibisca la Letteratura Russa come ha già fatto con la Falce e Martello...
Carlo Felici

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