Il nuovo pontificato di Leone XIV è iniziato all'insegna della esortazione per una “pace disarmata e disarmante”, sicuramente adatto ad un mondo ancora affetto dal morbo potenzialmente pandemico della guerra.
Sarà dunque il caso di riflettere su suo significato, e non solo sul valore significante di queste parole, alla luce degli eventi contemporanei.
Le maggiori celebrità mondiali hanno assistito ai funerali di Papa Francesco, senza sapere ancora cosa sarebbe accaduto in seguito, e sicuramente augurandosi che il nuovo Papa fosse dalla loro parte.
Ci sperava forse Trump, il quale sebbene abbia visto essere eletto un Papa statunitense per la prima volta nella storia, forse non si rende ancora conto quanto possa essere anti trumpiano questo Papa, che sembra scelto apposta per essere una spina nel fianco molto dolorosa per i neo conservatori americani, data la sua sostanziale continuità di contenuti con il suo predecessore.
I suoi primi discorsi, infatti, non fatto altro che ribadire sul piano internazionale e della giustizia sociale, quelli già messi in risalto da Papa Francesco, pur mantenendo egli un assetto formale che forse sarà più gradito ai cattolici tradizionalisti.
Ma torniamo alla “pace disarmata e disarmante” e chiediamoci quale sia davvero il suo significato.
E' più che evidente il riferimento a Gesù, profeta disarmato che ha saputo, nel corso della storia disarmare più di una volta i progetti di dominio ed intolleranza spesso anche condotti in suo nome.
La forza “disarmante” del Vangelo, non è infatti mai stata disarmabile. Ma oggi come si potrebbe tradurre in pratica tale progetto?
Abbiamo ancora due guerre disastrose in atto alle porte dell'Europa, e quella che sembrava potesse essere una elezione risolutiva per i conflitti, con Trump alla presidenza degli Stati Uniti si sta rivelando un flop clamoroso.
Ciò nonostante, come feci notare prima della sua elezione, è stato un bene che egli sia stato eletto e continuo a ribadire che sarebbe stato ancora meglio se fosse stato eletto prima di Biden, e Sanders si fosse tenuto fuori invece di dargli il suo sostegno, acquisendo ulteriori consensi fino a candidarsi successivamente alla Presidenza. Ciò non è avvenuto, ma è bene che tutto ciò avvenga oggi, affinché si capisca bene cosa di sostanziale porta avanti il programma neo conservatore che tende a riaffermare una pretesa di egemonia statunitense globale e nega ogni possibilità di multilateralismo, la quale è invece stata fermamente ribadita da Papa Leone XIV. E pare che anche negli Stati Uniti se ne stiano accorgendo rapidamente.
La repressione e deportazione del dissenso sta apparendo sempre più clamorosamente nel Paese con la più antica democrazia del mondo. Il sostanziale fallimento delle trattative in Ucraina è palese e lascia sempre più spazi per l'affermazione della oligarchia russa, senza che un efficace argine essa possa trovare sul terreno delle sue offensive.
In Palestina la situazione è ancora più tragica, un intero popolo è infatti soggetto ad un sistematico sterminio che non risparmia nulla, non solo ospedali, bambini e ogni sostegno umanitario, ma persino quello che la comunità internazionale tenta di mandare via mare con una guerra anche alle navi che trasportano beni di prima necessità per Gaza
L'Europa che ha immediatamente sanzionato la Russia per l'invasione di Gaza tace miseramente di fronte a questo massacro, e dichiara persino, per bocca della Von der Leyen che i suoi valori si fondano sul Talmud, e che quindi le sue radici non sono greco romane e cristiane, ma ebraiche.
Peccato che gli ebrei più ortodossi nella stessa Israele si dichiarino antisionisti, peccato che chiunque dissenta dalla politica criminale di Netanyahu, dichiarato criminale di guerra dalla Corte Internazionale di Giustizia, venga chiamato antisemita, in Israele come altrove, peccato che in Israele siano sempre di più i dissidenti (compresi gli ebrei ortodossi) soggetti ad una sempre più brutale repressione.
E che l'amministrazione americana di Trump non faccia nulla per fermare questo scempio con la complicità di tutta l'Europa è un crimine altrettanto obbrobrioso che grida giustizia agli occhi di Dio e dell'umanità. Lo stesso governo italiano attuale non si è sentito in dovere di spendere nemmeno una parola per tutelare le vittime di un massacro che ci ricorda i momenti peggiori dell'intera storia umana, mostrando così allo stesso tempo una sostanziale sudditanza e impotenza al tempo stesso.
C'è voluto il vecchio ma intramontabile Bob De Niro premiato per la sua straordinaria carriera a Cannes, per ricordare agli americani e al mondo cosa stia rischiando la democrazia non solo in America, ma ovunque con tali palesi attacchi ad ogni libertà, non solo di esprimersi ma anche di commerciare, con tale infame protezionismo. Egli infatti ha recentemente dichiarato “L'arte è democratica e fa paura ai fascisti” Verità sacrosanta da scolpire all'entrata di ogni scuola.
Abbiamo la possibilità ora di dare un segnale di risveglio della nostra democrazia, per tutelare il lavoro e l'impegno di chi, pur provenendo da altri paesi, contribuisce alla crescita della nostra economia, la possibilità di riaffermare i principali valori di una democrazia concreta che secondo Mazzini sono il libero voto, la cultura e il lavoro. Dove questi vengono negati o anche uno viene soffocato, la democrazia agonizza e può morire e per farla rinascere, una volta defunta, bisogna sempre pagare un tributo di sangue molto cospicuo. Questa è la lezione innegabile della storia.
Gli indifferenti credono di farsi da parte, perché non gradiscono il meno peggio, ma poi, sono destinati a diventare nel tempo, inesorabilmente complici del peggio del peggio.
Cerchiamo di evitare questa miserevole sorte nel nostro Paese, andando a votare in occasione dei prossimi referendum. Cerchiamo di dare un segnale ad un governo che non è fascista, perché il fascismo almeno non era così servile e socialmente inerte, anche se di ben altri crimini si è macchiato, questo governo ama solo il potere e tende a mantenerlo, contando solo sul fatto che non ci siano alternative ad esso. Sarà bene dare a giugno per questo, un forte segnale che sta commettendo un grosso errore.
Guai a dire al popolo: rinuncia alla tua democrazia, vai al mare, non votare, specialmente in quell'unica occasione in cui questa democrazia può essere diretta. E' come dirgli suicidati, ammazza l'unica cosa che può renderti cittadino libero e non suddito.
Efisio Melis martire antifascista disse: “Si può eliminare facilmente una vera dittatura, ma è difficilissimo eliminare una finta democrazia”
Teniamo a mente queste parole, prima di lasciare la tessera elettorale nel cassetto, perché la pace disarmata del cittadino disarma sempre con il suo libero voto
Carlo Felici