Sparare sulla Croce Rossa è cosa
infame, una delle più disgustose e squallide che possano esistere
anche se, purtroppo, qualcuno lo fa tuttora concretamente, spianando
gli ospedali di Emergency e magari dando pure la colpa a chi i
terroristi, la guerra e gli invasori nel suo paese non li ha mai
voluti e lotta tuttora per liberarsene. Ma questa è un'altra storia,
anche se non molto lontana da noi.
Da noi accadono cose meno cruente anche
se lo stesso abbastanza disgustose.
Sarebbe fin troppo facile, dopo il
penoso esito di una lista “di sinistra” che si è vista correre
più per rincorrere ricorsi (l'allitterazione e la cacofonia è fin
troppo facile) che per acquisire consensi, dire: “ve lo avevo
detto”, in quel modo si partiva con il piede sbagliato. Infatti anche se il Consiglio di Stato le desse ragione, in extremis (il che appare piuttosto improbabile), la sostanza del discorso non cambierebbe.
Ma non è questo lo scopo di queste brevi righe, tanto meno quello di addossare colpe o responsabilità a qualcuno.
Ma non è questo lo scopo di queste brevi righe, tanto meno quello di addossare colpe o responsabilità a qualcuno.
Il fine, infatti, resta un altro ed è quello di
riflettere sul che fare e, ancor di più, sul “che ci stiamo a
fare”.
Ci stiamo per fare cosa? E con chi?
Si era detto sin dall'inizio che
Risorgimento Socialista nasceva per coprire un vuoto di cultura
politica, più che di consensi. Perché il dato reale ed orripilante
di questo paese che sta vivendo una sorta di crisi da V secolo dopo
Cristo: piena decadenza e arrivo di masse di immigrati (anche allora
i cosiddetti barbari erano immigrati e spesso con una tenuta “morale”
riconosciuta da autori come Salviano di Marsiglia, migliore dei romani
residuali), corruzione endemica, sfascio istituzionale e sovranità
popolare e nazionale sempre più limitata, è proprio il baratro in
cui è sprofondata la cultura politica o anche la politica che
perdura agli arresti domiciliari e in libertà vigilata.
Questo vuoto noi avremmo dovuto
colmarlo ricordando le parole ben chiare di Carlo Rosselli: "La
nostra missione è quella di tener duro quando tutti cedono; di
alzare la fiaccola dell'ideale nella notte che circonda; di
anticipare con l'intelligenza e l'azione l'immancabile futuro."
Risorgimento Socialista non è infatti
nato per far da ruotina di scorta in elezioni amministrative..ma con
l'intento di rianimare con la cultura e l'impegno sul campo
(specialmente quando si va in piazza perché a manifestare contro il
TTP c'eravamo solo io e Angiuli e senza alcuno striscione di
Risorgimento Socialista) dei valori fondanti per chi ambisce a
trovare davvero una alternativa di sistema.