Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

mercoledì 24 dicembre 2014

NATALE: FESTA DELL’UMANITA' DI DIO E DELLA CONVIVIALITA’

                
                                        

                                           di Leonardo Boff


Il Natale è stracolmo di significati. Uno di questi è stato sequestrato dalla cultura del consumo che, al posto del Bambino Gesù, preferisce la figura ammiccante del buon vecchietto, Babbo Natale, perchè più invitante per gli acquisti. Il Bambino Gesù invece parla del bambino interiore che ci portiamo sempre dentro e che sente la necessità di continue attenzioni e che da grande avrà l’impulso di spendersi per gli altri. E’ quel pezzo di paradiso, che non è stato totalmente perso, fatto di innocenza, di spontaneità, d’incanto, di gioco e di convivenza con gli altri, assolutamente senza alcuna discriminazione.
Per i cristiani è la celebrazione della “vicinanza e dell’umanità” del nostro Dio, come si dice nell’epistola a Tito (3,4). Dio si è lasciato tanto appassionare per gli umani che ha voluto essere uno di loro. Come dice elegantemente Fernando Pessoa nel suo poemetto sul Natale: “Lui è l’Eterno Bambino, il Dio che mancava; Lui è il Divino che sorride e scherza; un Bambino così umano che è Divino”.
Adesso abbiamo un Dio Bambino e non un Dio giudice severo dei nostri atti e della storia umana. Che gioia interiore sentiamo quando pensiamo che saremo giudicati da un Dio Bambino. Più che condannarci, vuole convivere e trattenersi con noi per l’Eternità.

domenica 7 dicembre 2014

Lo sciopero a Babbo Natale morto





Cento anni fa era in corso la Grande Guerra, che fu la più grande catastrofe che investì il continente europeo, destinandolo alla sua marginalizzazione nel corso della sua storia futura, funestata da altre guerre: la seconda guerra mondiale e la guerra fredda. Entrambe rovinose ed entrambe destinate a mettere i popoli europei in conflitto tra loro.

L'Unione Europea è nata con il presupposto di far finire definitivamente questi conflitti nel nostro continente, ma sta miseramente fallendo il suo obiettivo da tempo.

Da quando nella ex Jugoslavia, stragi, epurazioni e pulizie etniche la videro impotente, fino ad oggi che tale storia si ripete ai confini della Russia, con un conflitto civile in corso le cui le vittime  tra la popolazione inerme non accennano a cessare. In entrambe i casi, da più di 20 anni a questa parte, la UE, senza un sostanziale ruolo politico e militare autonomo, si è affidata e continua ad affidarsi alla sempre più pesante tutela militare dell'alleato statunitense, all'interno di una NATO tuttora dominata da esso, per marcare non solo i margini della sua sicurezza, ma anche quelli della sua eventuale egemonia finanziaria ed economica in un continente del tutto incapace di proporre una sua politica internazionale, o di svolgere opera di mediazione e di interposizione nei teatri in cui tuttora imperversa la guerra e che, oltre tutto, si sta pericolosamente avvitando su se stesso.

Finita infatti la guerra calda e fredda tra i popoli, è iniziata una guerra tanto subdola quanto rovinosa contro i popoli europei, da parte di apparati finanziari e speculativi corrotti e collusi a tutti i livelli con le peggiori mafie continentali, in nome del principio: pecunia non olet et imperat super omnia.