Leonardo Boff, teólogo e scrittore
Una delle richieste attualmente più frequenti nei gruppi, nelle scuole, nelle università, nelle imprese, nei seminari è la questione dell’etica. Le sollecitazioni più frequenti che ricevo sono esattamente un invito ad affrontare questi temi.
Cosa particolarmente difficile oggi, dato che non possiamo imporre a tutta l’umanità l’etica elaborata in occidente sulla scia di grandi maestri, come Aristotele, Tommaso d’Aquino, Kant o Habermas. Nei contatti delle culture attraverso la globalizzazione ci troviamo a confronto con altri paradigmi di etica. Come trovare, al di là delle diversità, un consenso etico minimo valido per tutti?
Una possibilità è cercare nella stessa essenza umana, di cui tutti siamo portatori, il suo fondamento : come dobbiamo relazionarci tra noi esseri personali e sociali con la natura e con la Madre Terra? L’etica è di ordine pratico, anche se basata su una visione teoricamente ben fondata.
Se non agiremo nei limiti di un consenso minimo in questioni etiche, potremmo causare catastrofi socio-ambientali di magnitudine mai vista prima.
Valida l’osservaziopne dello stimato psicanalista nordamericano Rollo May che scrive: “Nell’attuale confusione di episodi correlati con la ragione e con la tecnica, abbiamo perso di vista e non ci siamo preoccupati dell’essere umano; c’è bisogno di fare un’umile marcia indietro verso la cura ; credo che molte volte solo la cura ci permette di resistere al cinismo e all’apatia che sono malattie psicologiche del nostro tempo”. (Erose repressao,Vozes,1973 p.318 e tutta la parte 318-340).